E’ morto nella giornata di ieri Giuseppe Zamberletti, 85enne da tutti considerato il padre della Protezione civile. E’ deceduto ieri sera a Varese dopo una lunga malattia, e la camera ardente è stata allestita presso la Sala Consiliare di Palazzo Estense. Come comunicato poco fa dalla Protezione Civile, l’apertura al pubblico inizierà alle ore 15:00 di oggi e proseguirà fino alle 19:00; previste visite anche per domani mattina, quando la sala riaprirà alle ore 9:00 per poi chiudere definitivamente i battenti alle 13:00. Annunciata anche la data dei funerali che si celebreranno domani pomeriggio, dalle ore 15:00, presso la basilica di San Vittore di Varese. Molti coloro che hanno voluto dedicare un pensiero a Zamberletti, fra cui anche l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che ha postato su Facebook il seguente messaggio: «Addio a Giuseppe Zamberletti: un uomo che ha servito il nostro Paese con fedeltà, passione, ingegno. Un uomo coraggioso che ha saputo scegliere, decidere e intervenire spesso contro tutto e tutti. Un uomo che andò a prendere in mari lontani migliaia di profughi -donne e bambini- cacciati da regimi dittatoriali. Un uomo di geniali intuizioni troppo presto messo da parte perché libero e sincero. Un uomo giusto, un grande d’Italia». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GIUSEPPE ZAMBERLETTI È MORTO: NUMEROSI MESSAGGI SUI SOCIAL

E’ morto nella serata di ieri Giuseppe Zamberletti, 85enne “padre” della protezione civile. Una persona che nella sua vita ha lavorato tanto per gli altri, sempre in prima fila fino a che ha potuto, per aiutare le popolazioni colpite dalle calamità. E il fatto che Zamberletti fosse molto amato, lo si nota anche sui social ed in particolare su Twitter, dove sono moltissimi i messaggi pubblicati nelle ultime ore, in ricordo proprio del papà della Protezione Civile. Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, vice presidente di Forza Italia e del Partito popolare europeo, lo ricorda così: «Grazie a Giuseppe #Zamberletti la Protezione civile italiana è diventata un esempio da seguire nel mondo. Per onorare la sua memoria lavoriamo per avere presto una efficiente protezione civile europea». Questo invece il pensiero di Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa e di Ifrc: «Addio a Giuseppe #Zamberletti il padre della protezione civile italiana. Tra i primi ad introdurre il tema della prevenzione ed a sottolineare l’importanza degli attori locali. A lui la gratitudine di tutti gli operatori di @crocerossa e del Sistema Nazionale di Protezione Civile». Infine il commento della stessa Protezione civile: «La #protezionecivile è una grande famiglia che oggi perde il suo padre fondatore. Grazie presidente #Zamberletti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GIUSEPPE ZAMBERLETTI E’ MORTO A 85 ANNI

È morto Giuseppe Zamberletti, il “padre” della Protezione civile in Italia. Aveva 85 anni. A darne notizia è l’Ansa, spiegando che il decesso è avvenuto a Varese. Da tempo malato, era ricoverato in ospedale. Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha voluto ricordarlo ed esprimere il suo cordoglio per la scomparsa. «Oggi la Protezione civile non perde solo il suo fondatore ma anche un amico, un maestro, una guida. Questo è stato in questi anni per tutti noi e per i tanti volontari italiani». Per Borrelli la morte di Zamberletti è una grande perdita. Se ne va infatti «uno straordinario conoscitore della fragilità del nostro paese, un uomo che per primo intuì la necessità di distinguere la fase del soccorso in emergenza da quella fondamentale della previsione e della prevenzione dei rischi naturali». Borrelli ha poi concluso spiegando che Zamberletti «ci ha insegnato a riconoscere la cultura della protezione civile come sapiente tutela della salvaguardia della vita e dei beni comuni, ma ha svolto anche l’importante funzione di guida morale e costante riferimento per lo svolgimento del nostro servizio».



GIUSEPPE ZAMBERLETTI, MORTO “PADRE” PROTEZIONE CIVILE

A Giuseppe Zamberletti si deve la nascita della Dipartimento della Protezione civile, oltre che l’introduzione del concetto di previsione e prevenzione distinto dalle attività di soccorso. Inoltre, ha promosso l’organizzazione del servizio nazionale in tutte le sue componenti, la valorizzazione degli enti locali, il volontariato e l’avvio di una riforma del settore culminata con l’approvazione della legge n. 225 del 24 febbraio 1992. Ricordato come “padre” della Protezione civile, fu parlamentare della Democrazia Cristiana per diverse legislature. Nel 1972 ricoprì l’incarico di Sottosegretario all’Interno nei governi presieduti da Aldo Moro e da Giulio Andreotti, con la delega per la Pubblica sicurezza, l’antincendio e protezione civile. Si trovò inoltre a gestire emergenze derivanti dai terremoti in Friuli nel 1976 e in Irpinia nel 1980 in qualità di Commissario del Governo ed è stato incaricato del coordinamento dei soccorsi. Nominato Ministro per il coordinamento della Protezione civile nel 1982, cercò di incidere sul sistema di coordinamento delle strutture operative e delle risorse possedute dallo Stato.