I lavori di demolizione del Ponte Morandi proseguono, ma fanno sempre più paura: in un’assemblea pubblica la cittadinanza di Genova Certosa ha lanciato l’allarme in merito ai possibili rischi per la salute dei cittadini nei prossimi mesi ai piedi dei monconi del Ponte crollato tragicamente il 14 agosto 2018 scorso: «vogliamo sapere se dobbiamo chiudere le scuole, se dobbiamo andare da un’altra parte a fare le lezioni. Non sappiamo come comportarci», ha spiegato il preside della scuola Caffaro, Renzo Ballantini, ai colleghi del Secolo XIX. «I danni alla salute ci sono, ma non si possono determinare. Sappiamo che la presenza di polveri produce più malati e più morti, ma non possiamo quantificarli adesso», rilancia ancora il dirigente che ha ospitato l’assemblea cittadina con più di duecento persone. L’esasperazione è presente, la paura idem: «Siamo pronti a bloccare i lavori, mobilitandoci e portando migliaia di persone sotto il ponte. Vogliamo sapere la verità». Negli ultimi giorni si era diffusa la problematica in merito a determinate sostanze “blu” apparse sotto i monconi del Ponte di Genova sul Polcevera: «Nessun pericolo, è una materia isolante innocua», ha però tenuto a precisare in una nota la struttura commissariale.



PONTE MORANDI, PIU VICINO SMANTELLAMENTO MONCONE OVEST

Intanto questa mattina si è concluso positivamente il collaudo della pila8 con zavorra sotto il moncone ovest del Ponte Morandi: a comunicarlo è stato Omini, la capofila delle aziende che si occupano dello smantellamento dei monconi. Tra questo pomeriggio e domani, i tecnici effettueranno le prove di carico tra la pila 5 e la pila 8. A quel punto, se passerà anche tale operazione, si potrà partire con la rimozione dell’ultimo tratto di asfalto: nel giro di una settimana si provvederà allo smantellamento, graduale, dell’impalcato sul troncone ovest del Morandi. I lavori proseguono, ma la gente ha sempre più timore oltre alle tempistiche da rispettare, anche per gli effetti della salute: «Ci parlano di rigenerazione urbana quando ci sarà il nuovo ponte con colline, parchi una grande piazza “il nostro ground zero…” queste sono armi di distrazione di massa… noi non vogliamo sapere cosa succederà un domani… Noi vogliamo sapere cosa succede oggi», rilanciano i cittadini dell’associazione “Oltre il ponte c’è”. È di ieri l’affondo del Cardinale di Genova, Angelo Bagnasco, che al sindaco Bucci in un incontro ha chiesto di lavorare insieme con l’armonia e la compattezza tipica dei genovesi: «La tragedia lascerà cicatrici nel nostro animo: non è possibile e non sarebbe giusto dimenticare, il miglior modo per ricordarlo e onorare le vittime è quello di lavorare insieme con l’armonia e la compattezza tipica dei genovesi».

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