Come in ogni viaggio ufficiale, Papa Francesco ha regalato ai tanti giornalisti al seguito una conferenza stampa “improvvisata” e a braccio in piedi durante il percorso intercontinentale di ritorno dalla Gmg di Panama: è a sorpresa l’aborto il tema che ha “segnato” gran parte delle discussioni, specie dopo le parole fortissima del ragazzo intervenuto durante la Via Crucis di venerdì davanti a 600mila giovani. «C’è una tomba che grida al cielo e denuncia la terribile crudeltà dell’umanità, è la tomba che si apre nel ventre delle madri… Dio ci conceda di difendere con fermezza la vita e far sì che le leggi che uccidono la vita siano cancellate per sempre»: davanti a questa posizione assai “radicale”, il Papa ha spiegato che il messaggio della misericordia resta per sempre e per tutti, ma nulla può cancellare quel dramma. «Dopo questo fallimento, c’è pure misericordia. Ma una misericordia difficile, perché il problema non è dare il perdono ma accompagnare una donna che ha preso coscienza di avere abortito. Sono drammi terribili. Una donna quando pensa quello che ha fatto… Bisogna essere nel confessionale, lì devi dare consolazione e per questo ho concesso a tutti i preti la facoltà di assolvere l’aborto per misericordia», spiega il Santo Padre ai cronisti sul volo di ritorno.
IL DRAMMA DELL’ABORTO E IL CONFESSIONALE
Il racconto di Francesco si fonda sulle tante confessioni ricevute nei molti anni di sacerdozio, alcune anche di recente nelle non rade presenze in confessionale del Pontefice: «Io tante volte, quando piangono e hanno questa angoscia, le consiglio così: tuo figlio è in cielo, parla con lui, cantagli la ninna nanna che non hai potuto cantargli. E lì si trova una via di riconciliazione della mamma col figlio. Con Dio, la riconciliazione c’è già, Dio perdona sempre. Ma anche lei deve elaborare quanto è accaduto. Il dramma dell’aborto, per capirlo bene, bisogna stare in un confessionale. Terribile». Bisogna aiutare le donne a riconciliarsi con il figlio non nato, per questo la “condanna” non serve ma non serve neanche la “misericordia” senza la libertà di quella mamma “mancata”: occorre la compagnia, vicina e stretta, l’esatto esempio di cosa rappresenta Cristo per la vita di ogni fedele peccatore. La chiusura della conferenza, dopo aver toccato i temi come il Venezuela, gli abusi, i migranti, il sacerdozio e addirittura il sesso, Papa Francesco la dedica a Panama ma con un diretto appello lanciato all’Italia e alla “vecchia Europa”: «Panama è una nazione nobile. Ho trovato nobiltà. E poi vorrei dire un’altra cosa, che noi in Europa non vediamo e che ho visto qui in Panama. Vedevo i genitori che alzavano i loro bambini e ti dicevano: questa è la mia vittoria, questo è il mio orgoglio, questo è il mio futuro. Nell’inverno demografico che noi stiamo vivendo in Europa – e in Italia sottozero – ci deve far pensare. Qual è il mio orgoglio? Il turismo, le vacanze, la villa, il cagnolino? O il figlio?».