Si è fatto ricorso anche ai cani molecolari a Barge, in provincia di Cuneo, per venire a capo del giallo della morte di Anna Piccato, la 71enne ritrovata morta qualche giorno fa nei pressi della locale chiesa di San Rocco, uccisa a colpi probabilmente di martello. Nelle ultime ore erano circolate voci a proposito della presenza di un primo indagato ma pare che al momento gli inquirenti abbiano nel mirino solamente due sospettati mentre non ci sono ancora tracce dell’assassino, che secondo alcuni potrebbe essere uno sbandato anche se non si esclude nemmeno la pista seriale. La donna infatti sarebbe stata colpita e poi trascinata nei pressi della chiesetta dove poi è stata finita: ma qui comincia il mistero dato che il killer dovrebbe essere stato pieno di sangue e quindi non può essersi diretto verso il centro del paese, dunque si pensa che si sia allontanato dall’abitato, in direzione del torrente e dei boschi. Tuttavia, le ricerche mediante l’impiego dei cani molecolari non ha dato esito e per adesso non è stata nemmeno rinvenuta l’arma del delitto. (agg. di R. G. Flore)
“NON SI ESCLUDE DINAMICA SERIALE”
Il mistero rimane e purtroppo nel delitto di Barge ancora non si è scoperto chi e perché abbia posto fine alla vita di Anna Piccato (71enne ex volontaria della Croce Rossa): è stata trovata morta vicino alla chiesa di San Rocco a Barge (Cuneo), con il volto sfigurato da diversi colpi di oggetti contundenti (roncola, pala o qualcosa del genere). Dopo diversi giorni di interrogatori e sopralluoghi, la Procura di Cuneo non è ancora riuscita a ricostruire alla perfezione tutti i momenti che hanno preceduto l’aggressione e conseguente morte della povera Anna Piccato. Al momento non ci sono indagati ma gli inquirenti fanno trapelare alla Stampa, «stiamo stringendo il cerchio»: si sa solo che alle 6.30 del mattino del 23 gennaio 2019 la donna si è presentata al “Caffè del borgo” salvo poi ritornare verso casa circa 10 minuti dopo. In mezzo il terrore e la tragedia di una donna amata da tanti e ricordata da tutti nella piccola comunità di Barge.
IL COMUNICATO DEL SINDACO
«Concordemente con le forze dell’ordine e gli inquirenti si comunica, in merito al tragico fatto che ha coinvolto una concittadina e di riflesso la nostra comunità, che le indagini stanno proseguendo con solerzia. Gli operanti stanno presidiando il territorio e ad oggi escludono l’ipotesi di una dinamica seriale», ha scritto ieri il sindaco di Barge, Piera Comba, dopo una settimana di tensioni e misteri dietro al delitto che ha sconvolto la piccola cittadina nel Cuneese. Sempre il Comune invita tutti coloro che ritenessero di avere informazioni utili alle indagini «a rivolgersi alle autorità competenti, mantenendo nel frattempo un rispettoso riserbo nei confronti della vicenda». Oltre ai risultati dell’autopsia svolti negli scorsi giorni dal dottore Roberto Testi (lo stesso che è già intervenuto nei casi di Cogne e Garlasco, ndr) e attesi in settimana, un altro particolare sta facendo indagare le forze dell’ordine dopo il ritrovamento del cadavere: sulla schiena è stato ritrovato un mazzo di chiavi, buttate dall’assassino dopo averle fracassato il cranio. Perché proprio lì e cosa stanno a significare quelle chiavi? I Carabinieri, come confermato dalla Procura, si stanno concentrando sul passato della donna e nei prossimi giorni potrebbero arrivare i primi avvisi di indagine.