Dopo che il Colle ha imposto di “asciugare” il Dl Semplificazioni in discussione al Senato (tra stasera e domani il voto finale) per il rischio di un “decreto omnibus” troppo simile ad una Manovra Bis, il Governo ha attuato un repulisti di 62 emendamenti: peccato che tra quelli è stato cancellato quello che prorogava lo stop alle tasse per sfollati e aziende nell’area del Ponte Morandi di Genova, crollato tragicamente il 14 agosto corso. Inutile dire come nel giro di poche ore la bufera politica ha (di nuovo) investito il Governo, in particolar modo il Ministro Toninelli per aver permesso un’azione tanto sconsiderata quanto illogica, nel pieno della vigilia per la demolizione dei monconi rimasti del Morandi (previsti per i primi giorni di febbraio). «Stiano tranquilli il presidente Toti e tutte le opposizioni che con i loro passati governi hanno fallito la gestione di qualunque emergenza si sia verificata in questo Paese: la norma del decreto Semplificazioni, stralciata non per volontà dell’esecutivo, sarà ripresentata nel primo provvedimento utile», prova a spiegare Toninelli ricordando un recente simile “precedente” avvenuto con la “tassa sulla bontà” (il taglio all’Ires per il non profit cancellato dalla Manovra ma rimesso, per fortuna, con il Dl Semplificazioni). Il risultato è che al momento l’emendamento che prorogava al 2 dicembre prossimo la sospensione dei tributi e dei contributi, e concedeva la possibilità di rateizzarli, manca all’appello e le reazioni non sono state certo positive.



LE REAZIONI: TOTI, “PASTICCIO DEL GOVERNO”

«È un pasticcio che penalizza una parte importante della nostra Regione, mi auguro che il Governo corra ai ripari per rimediare al problema, certamente è un pasticcio, ma spero non sia irrimediabile», ha detto durante gli odierni lavori del Consiglio Regionale il Presidente della Liguria Giovanni Toti. «Ritengo che il Governo debba intervenire al più presto per garantire la prosecuzione delle esenzioni fiscali legate al ponte Morandi», conclude il Commissario all’Emergenza del Ponte di Genova. Seguono le medesime richieste e accuse di altri parlamentari di Forza Italia (Roberto Cassinelli, Giorgio Mulè, Roberto Bagnasco e Manuela Gagliardi) che in una nota affermano «Conte e il suo governo hanno permesso che all’interno del Dl Semplificazioni ci finisse ogni cosa: il decreto “extra large” è l’esempio plastico di un esecutivo senza capo né coda e incline alla confusione. A danno dei fondi necessari per rinviare o, meglio, cancellare le tasse a chi opera in zona arancione dopo il crollo del ponte Morandi. L’ennesima prova di scarsa aderenza alla realtà, la conferma del l’incapacità di un esecutivo che non sa andare oltre slogan e proclami». A parte i politici, importante è la voce diretta degli sfollati che si dicono preoccupati per quanto potrebbe avvenire in sede di pagamento tributi: «Siamo abituati ad affrontare un problema alla volta. Al momento siamo ancora in attesa degli indennizzi per le nostre case poi cercheremo di capire che effetto potrà avere una reintroduzione dei tributi, credo che sarà un problema maggiore per le imprese più che per noi sfollati». Dopo le rassicurazioni di Toninelli, il portavoce del Comitato Sfollati Ennio Guerci aggiunge «siamo fiduciosi, ma restiamo in allerta. Se poi le cose non si verificheranno saremo pronti a farci sentire come abbiamo fatto fino a oggi nei momenti più critici».

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