Non si placano le polemiche sul nuovo caso di formiche al San Giovanni Bosco di Napoli. Dopo la netta presa di posizione del ministro Giulia Grillo, il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ha commentato ai microfoni di Storie Italiane: «La denuncia questa volta è partito dal familiare della persona ricoverata. A differenza di tutti gli altri reparti, per la rianimazione ci vuole il top dell’attenzione: bisogna essere sterilizzati». Ma la Asl crede che ci sia un disegno contro di lei: «La Asl parla di complotto, che partirebbe dal parcheggio abusivo: se c’è un complotto lo accerterà la magistratura. Secondo loro, i parcheggiatori abusivi cacciati avrebbero portato nell’ospedale le formiche per vendetta». Borrelli, in prima linea per fare chiarezza, ha sottolineato: «Il paradosso di questo ospedale è che il secondo più giovane di Napoli, è stato costruito recentemente». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MINISTRO GRILLO: “CHI STA SBAGLIANDO PAGHERA'”

Il ministro della Salute Giulia Grillo ha commentato il caso del ritrovamento di formiche su un paziente all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. «È incredibile che per la terza volta siano segnalate formiche nei locali e, cosa intollerabile, sui pazienti», ha scritto su Facebook. «La persistenza del problema mi lascia sbalordita e senza parole. Chi sta sbagliando pagherà», ha aggiunto Grillo annunciando che presto sarà a Napoli «a verificare di persona una situazione diventata ormai insostenibile». Il problema per il ministro «non sono le formiche in sé ma la trascuratezza che può portare contaminazioni ben più gravi, laddove l’igiene dovrebbe essere la regola di base». I cittadini devono essere sicuri «di essere tutelati nella maniera più opportuna in ogni ambiente del nostro Servizio sanitario nazionale!». Infine, Grillo ha concluso: «È troppo facile scaricare sul personale la responsabilità di queste negligenze, un caso potrebbe essere una disattenzione, ma ora che sono tre, il management deve fornire risposte chiare». (agg. di Silvana Palazzo)



NAPOLI, FORMICHE IN OSPEDALE: TERZO CASO

Formiche sul viso di un paziente ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Siamo purtroppo al terzo caso nello stesso ospedale, dove a novembre una donna venne trovata completamente coperta di insetti, ed è poi morta nei giorni scorsi. I militari del Nas sono tornati di nuovo in ospedale, trovando un insetto vicino alle narici di un 78enne ricoverato in Rianimazione. La settimana scorsa avevano trovato formiche in diversi ambienti del pronto soccorso. «Chiediamo interventi drastici nei confronti dei vertici dell’ospedale e si proceda con la massima urgenza ad una bonifica strutturale», dicono i Verdi della Campania. Interviene anche il consigliere regionale in commissione Sanità Francesco Borrelli: «Il San Giovanni Bosco, a quaranta anni dall’apertura, non è mai stato interessato da interventi di manutenzione straordinaria e bisogna procedere con nuove gare d’appalto per il servizio di pulizia». Borrelli spiega anche di aver segnalato al direttore della Asl Napoli 1 Forlenza il «ritrovamento significativo di formiche nello stesso bagno della stanza dove fu ritrovata la paziente srilankese coperta di insetti».



L’INCHIESTA DELLA PROCURA

Mercoledì 9 gennaio si terrà intanto l’autopsia della 70enne dello Sri Lanka, Thilakawathie Dissianayake, morta il 29 dicembre all’Ospedale del Mare. L’anziana donna fu letteralmente presa d’assalto dalle formiche nel novembre scorso, mentre era ricoverata nel reparto di medicina generale del San Giovanni. Nei giorni scorsi la Procura, in seguito alla denuncia presentata dall’avvocato che assiste la figlia della donna, ha aperto un fascicolo per abbandono di incapace e lesioni, conferendo poi l’incarico per l’esame autoptico. La 70enne rimase nello stesso reparto dell’ospedale San Giovanni Bosco, poi il 21 dicembre fu trasferita all’Ospedale del Mare per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nella denuncia si chiede alla Procura anche di accertare se il peggioramento delle condizioni della 70enne fosse dipeso «dalla mancanza di cure, che hanno provocato nella donna piaghe da decubito profondissime che le hanno leso la cute e la carne fino a quasi intravedere le ossa».