Continua a tremare la terra in Sicilia: come vi abbiamo raccontato, nella notte è stato registrato un terremoto di magnitudo 3.5 nel Catanese, con epicentro a sette chilometri da Ragalna. Un nuovo sciame sismico con sette scosse nell’arco di sette ore, magnitudo da 2.3 e 3.0. Cittadini messi a dura prova ma per fortuna non sono stati registrati feriti. Quotidiano.net sottolinea che il numero degli sfollati cresce, salendo a quota 1115: 319 persone hanno fatto ricorso a sistemazioni autonome, mentre 794 sono stati ospitati in alberghi convenzionati con la Regione Sicilia. Due, infine, sono stati ospitati in strutture pubbliche. Per ciò che concerne la verifica degli edifici, per l’edilizia privata le richieste salgono a 5.796, sono 2184 quelle già eseguite. Le case inagibili sono 551 quelle parzialmente agibili 589 e 1044 quelle agibili. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



NOTTE DI PAURA PER I RESIDENTI

Continuano le scosse di terremoto a Catania. Nelle ultime ore si è registrato uno sciame sismico la cui punta massima sono state i due sismi di questa mattina all’alba, fra le 4:00 e le 5:00 di oggi, venerdì 4 gennaio, di magnitudo 3.5 gradi. Da quando l’Etna si è risvegliato la zona del catanese ha iniziato a tremare con quotidianità, non facendo dormire sonni tranquilli alla popolazione locale. Il tutto è iniziato attorno alla vigilia di Natale, per poi sfociare nella nota scossa del 26 dicembre scorso di magnitudo 4.8 con epicentro a Fleri. In quel caso vi furono diversi danni alle abitazioni, mentre 28 persone rimasero coinvolte, seppur in maniera lieve. A causa di quel sisma, 1096 persone hanno dovuto lasciare la propria casa perché risultata essere inagibile o pericolante, e 796 di essi sono finiti in alberghi convenzionati, mentre i restanti hanno trovato sistemazione presso amici o famigliari. Al momento, come aveva spiegato pochi giorni l’istituto di geofisica e vulcanologia (l’Ingv), non è possibile stabilire fino a quando lo sciame sismico continuerà. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CATANIA, ALTRE DUE SCOSSE DI TERREMOTO NELLA NOTTE

Nuove scosse di terremoto in provincia di Catania. La zona alle pendici dell’Etna è tornata a vibrare a partire dalla tarda serata di ieri. Prima una scossa di magnitudo 2.9 attorno alle ore 22:21, quindi, un successivo sisma di magnitudo 3.0. Vibrazioni che sono proseguite anche per tutta la notte, quando è andato in scena uno sciame sismico fra cui le due scosse più importanti di 3.5 gradi sulla scala Richter, registrate dall’istituto di geofisica e vulcanologia di Catania. I due terremoti sono avvenuto precisamente alle ore 4:54 e alle ore 5:10 di questa mattina, venerdì 4 gennaio, con un epicentro situato a sette chilometri di distanza da Ragalna, lo stesso delle scosse di ieri sera, e sono risultate molto superficiali, a profondità non superiori ai due chilometri. In totale sono state sette nel giro di sette ore le scosse verificatesi nel catanese, tutte comprese fra 2.3 gradi e i 3.0, oltre alle due di 3.5 appena riportate. Nessun danno a cose o persone è stato segnalato, ma la paura resta altissima in quella zona della Sicilia, che ha iniziato a tremare da quando si è risvegliato l’Etna, poco prima di Natale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TERREMOTO M 3.0 A CATANIA

Nuova scossa di terremoto in provincia di Catania dopo quella di M 2.9 sulla scala Richter verificatasi poco dopo le 22 di giovedì sera. Quando la mezzanotte di oggi, venerdì 4 gennaio 2019, era scoccata da circa un minuto, un sisma di magnitudo 3.0 è stato registrato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica) alle pendici dell’Etna. L’epicentro del sisma è stato localizzato ancora una volta a 3 km da Ragalna (Catania), nel punto di coordinate geografiche corrispondenti a latitudine 37.66 e longitudine 14.94, e ipocentro individuato a 1 km di profondità nel sottosuolo. Non vi sono al momento di danni e feriti. I comuni situati nel raggio di 10 km dall’epicentro, e quelli in cui la scossa è stata avvertita maggiormente oltre a Ragalna sono Santa Maria di Licodia (CT), Biancavilla (CT), Belpasso (CT), Nicolosi (CT), Paternò (CT) e Adrano (CT). (agg. di Dario D’Angelo)

TERREMOTO M 2.9 A CATANIA

Torna a tremare la terra in provincia di Catania, con una scossa di magnitudo 2.9 sulla scala Richter alle pendici dell’Etna che pochi minuti fa ha ridestato le paure dei tanti cittadini siciliani costretti nei giorni scorsi a fare i conti con la ripresa dell’attività vulcanica e di quella sismica, che ha provocato più di 600 sfollati. Secondo il report diramato poco fa dalla Sala Operativa INGV-OE (Catania), il terremoto si è verificato alle ore 22:21 di oggi, giovedì 3 gennaio 2019, e ha visto il suo epicentro 3 km a nord di Ragalna (in provincia di Catania). L’origine del movimento tellurico è stata localizzata precisamente nel punto di coordinate geografiche corrispondente a latitudine 37.66 e longitudine 14.93. L’ipocentro del terremoto è stato individuato ad una profondità di 0 km, quindi altamente superficiale.

TERREMOTO CATANIA M 2.9: NESSUN DANNO

A pochi minuti dalla scossa di terremoto di magnitudo 2.9 sulla scala Richter verificatasi alle 22:21 di oggi in provincia di Catania non sono arrivate segnalazioni di danni a cose e/o persone. L’elenco dei comuni situati nel raggio di 20 km dall’epicentro del sisma è il seguente: Ragalna (CT), Biancavilla (CT), Santa Maria di Licodia (CT), Belpasso (CT), Adrano (CT), Paternò (CT), Nicolosi (CT), Camporotondo Etneo (CT), Pedara (CT), San Pietro Clarenza (CT), Trecastagni (CT), Mascalucia (CT), Tremestieri Etneo (CT), Viagrande (CT), Gravina di Catania (CT), Zafferana Etnea (CT), Motta Sant’Anastasia (CT), Misterbianco (CT), San Giovanni la Punta (CT), Centuripe (EN), Aci Bonaccorsi (CT), Bronte (CT), Sant’Agata li Battiati (CT), Aci Sant’Antonio (CT), Milo (CT), San Gregorio di Catania (CT), Santa Venerina (CT), Valverde (CT) e Aci Catena (CT).