Anche “Chi l’ha visto?” attacca la sentenza sulla morte di Marco Vannini. I giudici della Corte d’assise d’Appello di Roma hanno ridotto la pena da 14 a 5 anni di carcere per Antonio Ciontoli e confermato quella dei suoi familiari. L’omicidio volontario è stato derubricato a colposo, da qui lo “sconto” e le proteste della famiglia del ragazzo morto a 20 anni. A queste proteste si aggiunge l’indignazione appunto del programma di Rai3, espressa nella puntata mattutina di oggi, mercoledì 30 gennaio. La giornalista e conduttrice Lidia Galeazzo ha dichiarato: «Diventa difficile accettare che la vita di questo ragazzo valga 5 anni di carcere». E poi ha precisato: «La sentenza va rispettata, e lo faremo, ma certo ci possiamo permettere di discuterla e commentarla». Un duro attacco quello di “Chi l’ha visto?” ad una sentenza che da ieri sta facendo discutere l’opinione pubblica e chi si occupa di cronaca. «Mi permetto di fare un piccolo commento, e ovviamente si dissoceranno gli autori che non sanno di questo mio intervento», ha dichiarato Lidia Galeazzo di “Chi l’ha visto?”.
OMICIDIO VANNINI, “CHI L’HA VISTO?” CONTRO LA SENTENZA
«Le sentenze vanno accettate e rispettate, ma è davvero difficile, e se lo è per noi figurarsi per Marina, la mamma di Marco», ha aggiunto la conduttrice di “Chi l’ha visto?” prima di trasmettere le immagini con la reazione della famiglia Vannini, definite «strazianti». «Il buon giornalismo distacca sempre le opinioni dai fatti e certo non cambieremo oggi, continueremo a farlo e a lavorare come sempre», la premessa che aveva fatto prima di contestare apertamente la sentenza d’Appello sull’omicidio di Marco Vannini. Lidia Galeazzo ha citato i fatti, «quelli di un ragazzo di 20 anni morto per un colpo di pistola sparato da Antonio Ciontoli nella casa della sua fidanzata», di un giovane che «ha urlato e chiesto aiuto per tre ore in agonia con il soccorso arrivato forse troppo tardi» e di una famiglia che avrebbe potuto salvarlo. Per questo la conduttrice è critica: «Diventa davvero difficile accettare che la vita di questo ragazzo valga 5 anni di carcere». E poi ha aggiunto: «Chiediamo giustizia per Marco».