L’omicidio di Marco Vannini non è stato volontario ma bensì colposo. Lo ha stabilito nella giornata di ieri la corte d’appello del tribunale di Roma, derubricando quindi le accuse nei confronti di Antonio Ciontoli, il padre della fidanzata di Marco, nonché colui che ha sparato, secondo i giudici, accidentalmente, contro il povero ragazzo. Solo 5 anni di galera per lui, così come per la moglie e i figli, tutti presenti in quell’abitazione il 17 maggio del 2015. Numerose le reazioni di sorpresa e stupore a tale sentenza, a cominciare dall’avvocato Daniele Bocciolini, ospite presso gli studi de La Vita in Diretta: «La procura aveva chiesto un aumento delle pene per omicidio volontario, ma non sono state accolte. L’accusa per il capo famiglia è stata derubricata a omicidio colposo, di conseguenza è stata ridotta la pena da 14 a 5 anni». L’avvocato prova a spiegare, cosa tutt’altro che semplice, come mai i giudici siano giunti a tale decisione: «È un reato gravissimo ed è omicidio, ma nel nostro ordinamento c’è la differenza fra dolo e colpo. Faccio molta fatica a capire perché è stata scelto l’omicidio colposo, ma questo ce lo dirà eventualmente la cassazione. Quel ragazzo è entrato vivo e vegeto nella casa ed è uscito praticamente in agonia. La gente si chiede come mai i 5 anni, una pena per una truffa e non per un omicidio».
OMICIDIO MARCO VANNINI, LA SENTENZA FA DISCUTERE
La Vita in Diretta ha mandato in onda anche altre dichiarazioni della mamma di Marco, la signora Marina, ovviamente sconvolta dopo il giudizio del tribunale d’Appello di Roma: «Mi hanno ammazzato un figlio – grida – son 44 mesi che mi batto per avere giustizia. Tutti hanno sentito le urla di mio figlio, dicono che sia tutto montato, ma non è così, sono i fatti che lo dimostrano. Quella mamma che ha lasciato morire mio figlio dentro casa, che sentiva le urla di mio figlio, come vive? Io non mi fermerò mai, non mollerò».