Prosegue e si allarga l’indagine riguardante il crollo del viadotto Morandi, il ponte di Genova che collassò su se stesso il mattino dello scorso 14 agosto, provocando la morte di 43 persone innocenti. E’ notizia di oggi, come vi abbiamo riportato più sotto, l’iscrizione sul registro degli indagati per la suddetta inchiesta di altre dieci persone, tutti tecnici e dirigenti di Autostrade per l’Italia e della controllata Spea. Grazie ad ulteriori accertamenti la guardia di finanza ha scoperto l’esistenza di 5 nuovi viadotti ritenuti a rischio e che andrebbero di conseguenza chiusi fino alla loro manutenzione. Nel dettaglio si tratterebbe del Pecetti e del Sei Luci, presenti in Liguria, del Paolillo in Puglia, e di altre due infrastrutture site in provincia di Milano e di Pescara (non è da escludere ci sia il famoso ponte di Rho, venuto alla ribalta negli scorsi giorni). Va ricordato che Autostrade per l’Italia, uscendo allo scoperto negli scorsi giorni per commentare criticità su altri ponti e viadotti, ha sempre dichiarato sicure le strade gestite. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PONTE MORANDI: 10 NUOVI INDAGATI

A poco meno di sei mesi dal crollo, nuovi aggiornamenti dall’inchiesta sul ponte Morandi. Nelle ultime ore si è parlato dell’ipotesi di ricorrere all’esplosivo per demolire il troncone Ovest, con i rischi per salute che spaventano i residenti, ma attenzione agli sviluppi nelle indagini: secondo quanto riporta Repubblica, la Guardia di Finanza sta perquisendo da oltre un’ora le sedi di Spea, società delegata da Autostrade al monitoraggio della rete autostradale italiana. Fiamme Gialle al lavoro negli uffici di Genova, Milano, Firenze, Bologna, Bari e Pescara: si cercano documenti relativi ad altri cinque ponti e viadotti che sarebbero in condizioni di rischio, di cui uno attiguo al Morandi e che fa parte della bretella di collegamento tra la A7 e lo svincolo autostradale di Genova-Sampierdarena.



PONTE MORANDI, ALTRI 10 INDAGATI PER FALSO

Repubblica sottolinea che le criticità sarebbero state raccontate dai 21 indagati e dai testimoni ascoltati dai pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, titolari dell’inchiesta. Genova 24 evidenzia che sarebbero dieci i nuovi indagati per falso: si tratta di tecnici e dirigenti di Spea e Aspi. Attese conferme nelle prossime ore, con il commissario per la ricostruzione, nonchè sindaco di Genova, Marco Bucci che ha fatto il punto della situazione sui lavori: «Non credo che ci saranno problemi per adesso è confermato. Io lavoro con la best option e questa è ciò che conta. Penso che l’ultima parte demolita sarà a fine maggio, primi di giugno ma la ricostruzione partirà prima, il 31 marzo. Entro quella data saranno abbattute tutte le strutture necessarie per ricostruire mentre altre parti saranno abbattute dopo. A noi interessa che alla fine di marzo si inizia a costruire», le sue parole riportate da Primo Canale.

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