Dopo Luigi Di Maio, è il turno di Alessandro Di Battista: l’esponente del Movimento 5 Stelle si è scagliato duramente contro il Partito Democratico dopo l’episodio che ha visto protagonista un consigliere dem, ribattezzato furbetto del Caf, spiegare come eludere i paletti del reddito di cittadinanza. Nel corso di una diretta Facebook, l’ex deputato grillino ha attaccato: «È una cosa che ha dell’incredibile: mentre il Pd vuole raccogliere delle firme per contrastare una misura che sostiene le persone più in difficoltà, contemporaneamente un suo uomo dice ad un altro tizio come fottere lo Stato. Chapeau, complimenti, buon funerale. Per me dovete politicamente scomparire… perché queste firme contro il reddito di cittadinanza sono vergognose». Il Pd non arretra e si difende, ecco la replica di Carmelo Miceli: «Se Russo non si è già autosospeso sarà sospeso. Cosa ha intenzione di fare invece Di Maio col sindaco di Bagheria Patrizio Cinque già rinviato a giudizio?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
M5S ALL’ATTACCO
Il consigliere del Partito Democratico che ha svelato i trucchi per truffare lo Stato ha riacceso il dibattito politico sul reddito di cittadinanza. Grillini all’attacco dei dem, ecco quanto scritto in una nota dai senatori M5s: «Non si smentiscono mai. Vergognoso che ricorrano a questi mezzucci per gettare discredito su una misura che darà un aiuto fondamentale a milioni di persone». I 5 Stelle hanno rincarato la dose sul Blog delle Stelle: «Il PD, piuttosto che raccogliere firme per abolire il Reddito di Cittadinanza, faccia una campagna di richiamo al rispetto delle leggi e al dovere civico dei propri esponenti locali e tenti finalmente di dare il suo contributo affinché si aiutino i milioni di italiani messi in ginocchio dalle politiche di austerità che proprio il Pd ha votato e portato avanti in questi anni». Infine, la presa di posizione del neosegretario della Cgil Maurizio Landini: «Il sindacato non ha assolutamente nulla da nascondere e se una persona ha fatto degli errori dovrà rispondere di quelli». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FURBETTO CAF, DI MAIO MANDA LA FINANZA
Luigi Di Maio
opta per il pugno duro: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico manda la Guardia di Finanza per fare chiarezza sul caso dell’addetto del Caf di Palermo ‘incastrato’ dalle telecamere di “Non è l’Arena” mentre dava consigli su come aggirare i paletti per il reddito di cittadinanza. E’ lo stesso leader del Movimento 5 Stelle a confermarlo su Facebook, sottolineando che si tratta di un consigliere del Partito Democratico: «Chi fa il furbo paga! Il dipendente del Caf che avevo denunciato è stato sospeso per aver consigliato ad un cittadino come aggirare i paletti sul Reddito di Cittadinanza. Pensava di farla franca… povero illuso! Grazie alla Guardia di Finanza per l’azione tempestiva! I furbetti avranno vita breve. Questo che abbiamo beccato sembra che fosse un consigliere comunale del Pd. Abbiamo ricevuto segnalazioni da altri Caf. Siamo al lavoro. Avanti il prossimo!». E sui social i pentastellati hanno messo nel mirino il Pd, a partire da Laura Agea: «Ma i vertici del Pd non hanno nulla da dire sul comportamento vergognoso di un loro consigliere comunale che dava consigli per aggirare le norme sul reddito di cittadinanza?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
I TRUCCHI PER OTTENERE IL RDC
Il reddito di cittadinanza miete la prima vittima. Si tratta di un dipendente del centro di assistenza fiscale della Cgil di Palermo, già ribattezzato il furbetto del Caf. A beccarlo è stata la trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti “Non è l’Arena”. Il suddetto lavoratore ha spiegato, ignaro di essere registrato, un paio di trucchetti per aggirare le leggi e portarsi a casa non un solo reddito di cittadinanza, ma ben due, cosa non da poco visto che in totale farebbero 1560 euro al mese, uno stipendio senza dubbio interessante. Il furbetto in questione si chiama Sandro Russo, e a complicare la sua posizione il fatto che, oltre ad essere un dipendente del Caf Cgil di Palermo è anche il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Monreale, insomma, una persona pubblica e conosciuta. Ma vediamo in dettaglio cos’ha “combinato” Russo: al giornalista di La7, che si è presentato come un dirigente del sindacato che chiedeva al suo interlocutore se vi fossero eventuali falle nelle normative, ha spiegato che due persone che convivono potrebbero intascare due redditi di cittadinanza e non uno solo come invece prevede la normativa, semplicemente evitando di sposarsi o registrandosi in due residenze differenti. Il video lo trovate qui sotto
REDDITO DI CITTADINANZA, IL FURBETTO DEL CAF
Inoltre, ha spiegato che secondo lui sarà molto facile continuare a lavorare “in nero”, ricevendo il sussidio e rifiutando le offerte di impiego, visto che a suo modo di vedere i controlli saranno simbolici. Nulla di eclatante secondo molti, il classico segreto di Pulcinella, fatto sta che il video si è in breve tempo diffuso sul web ed ha creato un vero e proprio putiferio, a cominciare dalla reazione stizzita del vice-presidente del consiglio Luigi Di Maio, (presente tra l’altro in studio da Giletti) che ha sostenuto senza mezzi termini che «chi fa il furbo paga», aggiungendo di aver «ricevuto segnalazioni da altri Caf» e annunciando «controlli serrati, è un patto tra cittadino e Stato, chi imbroglia o mette in piedi processi per truffare lo Stato sarà perseguito. Si tratta di un’occasione troppo importante per il Paese perché qualche furbetto la macchi». Russo non ci sta però ad essere descritto come il “mostro”: «Sono stato raggirato e sto valutando una querela – le sue parole riportate da IlSecoloXIX – il giornalista de La7 si è qualificato come un collega della Cgil che voleva parlare del reddito di cittadinanza perché voleva fare degli approfondimenti. Non parlavo quindi con un utente. Anche perché l’addetto alle pratiche Isee del reddito di cittadinanza non sono io. Vi prego, basta strumentalizzare questo episodio. E poi ho solo riportato quello che le persone dicono sul reddito di cittadinanza». Di seguito il video di quanto accaduto