Choc a tavola: mentre mangia un piatto di pasta trova un osso di topo. La disavventura è capitata a Mikael Tarquini, 24enne di Ancona. Era a casa martedì scorso: voleva cenare con dei fusilli in bianco, conditi solo con olio e parmigiano. Masticando ha avvertito una sensazione strana: «Qualcosa di duro mi è finito tra i denti», racconta al Resto del Carlino. Ha smesso di masticare per vedere cosa fosse: «Ho trovato un osso, piccolino, di circa 3 millimetri, massimo 4. Lì per lì mi ha fatto schifo, sembrava un dente. Era durissimo. Ho smesso di mangiare subito». Ma quel piccolo ossicino in realtà non era un dente, bensì un osso di topo. Dall’analisi di un veterinario è emerso che si trattava di un ossicino di un arto di un piccolo roditore. «Non è sicuramente un osso umano, può essere o di un topolino o di un criceto, comunque un piccolo roditore. Escludo che sia un dente perché non né ha proprio la forma», ha dichiarato al quotidiano Lucia Coppi, veterinaria di Vallemiano. Quell’osso presentava i condili di una articolazione.
ANCONA, TROVA OSSO DI TOPO NELLA PASTA: CHOC A TAVOLA
Il medico ha consigliato al giovane di portare l’ossicino ai carabinieri del Nas, insieme al pacco di pasta, per risalire al lotto di produzione e avviare almeno dei controlli. I fusilli usati da Mikael Tarquini, operatore di Anconambiente, erano di un pacco di un chilo, di pasta italiana acquistata una settimana e mezzo fa in un supermercato alla periferia di Ancona. «Era in offerta, in genere non acquisto mai quella pasta lì perché preferisco un’altra marca che costa un po’ di più ma l’ho vista scontata e allora ne ho prese tre confezioni». Ora il 24enne, come riportato dal Resto del Carlino, sta valutando se rivolgersi ad un’associazione dei consumatori per segnalare il problema riscontrato e se portare l’ossicino e la pasta rimasta nella confezione dei carabinieri del Nas, come consigliato dalla veterinaria, per farlo analizzare e farsi dire con certezza di cosa si tratta. «Di sicuro oramai era sterile e il ragazzo può stare tranquillo che anche se lo ha messo in bocca non dovrebbe incorrere in nessuna malattia», ha aggiunto Coppi.