Nessuno era a conoscenza dello sfratto del povero pensionato che nella giornata di giovedì si è impiccato, morendo poco dopo. Come riferisce MonzaToday, la vittima si chiamava Dino Lambrugo, aveva 72 anni, e non ha retto il peso di essere stato sfrattato e di non sapere dove andare a dormire. L’uomo era originario di Paina di Giussano, in provincia di Monza Brianza, e doveva al proprietario di casa ben 20mila euro, una cifra enorme che ha indotto appunto il locatore a comunicare lo sfratto al suo inquilino. E proprio mentre l’ufficiale giudiziario e il fabbro sono giunti nell’abitazione per cambiare la serratura, l’uomo è sceso con una scusa in garage e si è impiccato alla serranda. Lambrugo aveva tre figli che erano a conoscenza delle difficoltà del padre; di conseguenza avevano chiesto un mutuo per cercare di sanare i debiti, ma l’anziano si era rifiutato, nascondendo quella situazione debitoria così grave e nel contempo immediata. La casella della posta è stata trovata con numerose lettere di sfratto, e forse lo stesso pensionato si era stancato di leggerle e le aveva abbandonate a se stesso, un po’ come ha fatto con la propria persona. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIUSSANO, PENSIONATO SI IMPICCA DOPO SFRATTO
Dramma nel Brianzolo: suicidio a Giussano, un 72enne si è tolto la vita impiccandosi nel garage della sua abitazione. Come riporta Il Giorno, il pensionato vedovo è deceduto questa mattina: il suo corpo era stato rinvenuto dal fabbro che era andato a cercarlo, trovandolo appeso a un laccio legato alla serranda. L’uomo era arrivato all’ospedale di Niguarda in condizioni critiche nonostante la rianimazione operata dal fabbro in attesa dei sanitari del 118: per lui non c’è stato nulla da fare, questa mattina i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Giussano in lutto per la morte dell’anziano, con l’estremo gesto dovuto alla consegna della procedura di sfratto.
SUICIDIO GIUSSANO: 72ENNE SI IMPICCA PER DISPERAZIONE
Il Giorno evidenzia che l’uomo, vedovo e padre di tre figli, aveva un debito di circa 20 mila euro nei confronti del locatore e ieri, per la terza volta, si è recato presso la sua abitazione l’ufficiale giudiziario per lo sfratto esecutivo. Accompagnato dal fabbro e da un avvocato, ha consegnato la procedura di sgombero: con la scusa di dover spostare la macchina, il settantaduenne è sceso nel garage e ha deciso di farla finita. In quel momento il fabbro stava cambiando la serratura dell’appartamento e, insospettito dal mancato ritorno del pensionato, è sceso nel garage per controllare: il resto ve lo abbiamo purtroppo raccontato, l’ennesimo suicidio legato alla disperazione per lo sfratto, un dramma che ha travolto a tal punto da spingerlo al suicidio.