Prima svolta nel caso di Sissy Trovato Mazza, l’agente di Polizia penitenziaria morta il 12 gennaio dopo due anni di agonia in seguito ad un colpo di pistola partito dalla sua arma di ordinanza. Il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Francesco Basentini ha avviato formalmente una serie di accertamenti interni per la verifica e l’approfondimento delle segnalazioni e delle denunce che Sissy aveva fatto e di altre questioni di natura amministrativa. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, al Gazzettino. Quest’ultimo la scorsa settimana aveva promesso via Facebook l’impegno delle istituzioni per fare luce sulla tragedia: «Sissy è stata raggiunta da un colpo di pistola nel 2016, mentre si trovava in servizio presso l’ospedale civile di Venezia, in circostanze sulle quali la famiglia ha chiesto di fare chiarezza, e sarà compito dello Stato dare risposte a queste richieste ricostruendo la verità».
SISSY TROVATO MAZZA, INDAGINE SUL CARCERE DELLA GIUDECCA
Dopo la scoperta della lettera con cui Sissy Trovato Mazza aveva denunciato «fatti gravi» all’interno del carcere femminile della Giudecca, il rappresentante del ministero della Giustizia va oltre annunciando l’avvio di un’indagine interna sul carcere lagunare. Questa notizia si aggiunge a quella dell’apertura di un’inchiesta per l’ipotesi di induzione al suicidio, pendente in Procura contro ignot. Il sostituto procuratore della Repubblica di Venezia, Elisabetta Spigarelli, ha infatti aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti. In parallelo dunque va l’inchiesta del Dap, istituita da qualche giorno e autorizzata dalla Procura. Il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, ha spiegato che la commissione ha tutti i poteri delle commissioni di indagine, come le richieste di documentazione e l’attività ispettiva. Ferrari infine ha auspicato la conclusione dell’inchiesta nel più breve tempo possibile, «ma comunque entro il mese di febbraio».