«Noi possiamo e dobbiamo ambire a una Regione che sia autonoma e all’avanguardia, e che utilizzi criteri importanti, come quello dei fattori di pressione in tutta la Regione», inizia così l’ulteriore replica di Virginia Raggi al collega Governatore Nicola Zingaretti avvenuta durante l’Assemblea Capitolina sul Piano Rifiuti della Regione Lazio. «Io ho scritto una lettera al ministro Costa e al presidente Zingaretti in qualità di sindaca di Roma e di sindaca della Città metropolitana e il ministro Costa ha ribadito l’importanza dei fattori di pressione, perché siamo una Regione che ha già pagato tanto, non serve farci la guerra. Forse serve a fomentare particolarismi locali a fine elettorale, giochini vecchi che non servono a nessuno e a noi non piacciono», conclude la sindaca della Capitale. Poco prima Zingaretti aveva spiegato come Roma Capitale dovrà essere autonoma «per quanto riguarda gli impianti di smaltimento dei rifiuti e avrà bisogno di una discarica di servizio per i materiali di scarto, da individuare sul suo territorio comunale»: la replica della Raggi era stata alquanto “piccata”, avvenuta sempre in Aula Giulio Cesare «Abbiamo sentito notizie allarmanti. Quel Pd che nel 2013 festeggiava la chiusura di Malagrotta oggi chiede la riapertura di una discarica. E’ gravissimo. In questa Aula siamo chiamati a difendere Roma». Ultimo capitolo, per ora, della disfida arriva dal Governatore che all’Ansa risponde per le rime «Basta con questo terrorismo psicologico. Malagrotta l’ho chiusa io e non ci sarà più, né per dimensioni né per tipologia di rifiuti, visto che la legge lo vieta. Se il Campidoglio non vuole il nuovo sito lavorasse per evitarlo. Se la Capitale iniziasse una efficace politica di differenziata e di gestione moderna e innovativa il nuovo sito si potrebbe evitare».
SCONTRO SUI RIFIUTI A ROMA
È completo scontro istituzionale a Roma tra il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il sindaco della Capitale Virginia Raggi: il tema è sempre quello, il caos rifiuti che sottende la città di Roma ormai da diversi mesi, ben prima del disastroso incendio al TMB Salario dello scorso dicembre dove venivano smaltiti il 30% dei rifiuti del fabbisogno romano. Lo svolgimento dei fatti è semplice: da anni la sindaca richiede l’intervento di Regione Lazio e Stato per risolvere l’annoso problema di smaltimento dei rifiuti, dopo aver scommesso tutto (per ora senza risultati positivi) su una maggiorazione della raccolta differenziata e il riciclo. Oggi arriva finalmente quella proposta di legge – lo “strumento legislativo” – partorito dalla Giunta Regionale che per diventare legge dovrà passare prima dalle commissioni e poi ovviamente dall’approvazione del Campidoglio: e Zingaretti annuncia «a Roma serve una discarica, più un tmb di ultima generazione a Colleferro» dove con 500mila tonnellate annue si possa conferire l’indifferenziato oggi lavorato dai quattro impianti, anzi tre visto che quello al Salario è stato distrutto. Ma la sindaca Raggi si oppone e in una sostanziale bagarre in Consiglio Comunale riesce a far approvare un ordine del giorno che impegna a non realizzare discariche all’interno della Provincia (Città Metropolitana) di Roma.
LA SECCA REPLICA DEL SINDACO DI ROMA
«Secondo noi Roma ha bisogno di una discarica di servizio – ha detto il governatore del Lazio all’Ansa – Siamo pronti a ricrederci se non fosse così, anche se io non lo credo. Bisogna, con grande responsabilità, individuare un sito»: ma la secca replica del sindaco è diretta a Zingaretti, «Puntiamo sul riciclo e sull’economia circolare, non si devono realizzare discariche nel territorio della Provincia» spiega Virginia Raggi. Il caos è servito, come visto solo qualche giorno fa in Consiglio Comunale con la rivolta dei sindaci della Città Metropolitana che non vogliono “pagare” i rifiuti in eccedenza della Capitale nelle proprie aree. La vicenda si fa complicata per le conseguenze e i prossimi step da seguire: «La Regione ha presentato le linee per il piano rifiuti dove prevede una nuova Malagrotta a Roma. Noi non la faremo realizzare né a Roma né in Provincia, non si farà mai», ha attaccato oggi il Consigliere M5s Pietro Calabrese, ricevendo dei «vattene buffone» dai colleghi del Pd. Nell’attesa di capire come dirimere lo scontro istituzionale – ovviamente anche politico vista la candidatura di Zingaretti alle Primarie Pd e la probabile sfida diretta al M5s nelle prossime Europee – l’Ama (azienda dei rifiuti di Roma) ha annunciato che fino al 2022 saranno realizzati 13 impianti: 3 per il trattamento degli scarti organici, 3 per il plastica e metalli, 2 fabbriche dei materiali “in sostituzione dei Tmb”, 4 per materiali specifici e 1 per la vetrificazione degli scarti di trattamenti, riporta il Fatto Quotidiano. Ma in nessun caso sono presenti cifre, costi e soprattutto luoghi dove andranno costruiti. Si resta ancora in alto mare.. di rifiuti.