Una tragica escursione: Mattia Mingarelli potrebbe essere stato vittima di un incidente. Non c’è nulla al momento che smentisca questa ipotesi, quindi – come riportato da Il Giorno – resta questa la pista più accreditata dopo i risultati dell’autopsia eseguita nei giorni scorsi. Ieri c’è stato il sopralluogo nei posti in cui è stato scoperto il cadavere del 30enne rappresentante di commercio di Albavilla, scomparso il 7 dicembre e trovato senza vita la vigilia di Natale. Hanno ispezionato i boschi della Valmalenco i consulenti della procura di Sondrio, Paolo Tricomi e Alessio Battistini, e della famiglia del ragazzo, Umberto Genovese del Dipartimento di Medicina legale dell’Università statale di Milano. Per alcune ore sono stati accompagnati dai carabinieri di Sondrio con i militari di Chiesa in Valmalenco. Hanno potuto ricostruire l’ipotetico percorso fatto da Mattia Mingarelli una volta uscito dal rifugio Barchi, ancora oggi sotto sequestro. Si sono serviti anche di rilievi fotografici e video.
MATTIA MINGARELLI, IL PROCURATORE: “MOLTI ASPETTI DA CHIARIRE”
Prevale dunque l’ipotesi della disgrazia rispetto a quella dell’omicidio, che non era stata accontenta del tutto, per spiegare la morte di Mattia Mingarelli dopo i risultati dell’autopsia. E sembra aver trovato sostegno dal sopralluogo di ieri, secondo quanto riportato da Il Giorno. Gli abiti indossati dalla vittima non avrebbero mostrato elementi da far supporre un trascinamento del corpo, nonostante i dubbi delle ultime ore. L’inchiesta comunque non è chiusa. Si attendono ancora i risultati degli esami tossicologici e quelli degli accertamenti dei Ris di Parma sugli oggetti sequestrati recentemente nel rifugio e nell’abitazione presa in affitto dalla famiglia del giovane. A tal proposito il procuratore di Sondrio Claudio Gittardi ha dichiarato, come riportato dal Corriere di Como: «È una vicenda particolare, ci sono ancora diversi aspetti da chiarire». In merito al sopralluogo ha spiegato: «Era necessario fare una ricognizione sul posto, ora che in parte è anche sgombero dalla neve. Ora si tratta di mettere insieme tutti i tasselli».