E’ stata fermata, ma fortunatamente rilasciata dopo poche ore la giornalista e collaboratrice del Fatto Quotidiano, Antonella Napoli, in Sudan per seguire le proteste in atto contro il governo. Il caso era stato denunciato da Amnesty International ma come riferisce ora Il Fatto online ha trovato risoluzione quasi immediata, raccogliendo le prime parole della cronista: “Sto bene, anche grazie al grande lavoro fatto dall’ambasciatore. Ma io non sono una eroina”. Quindi ha spiegato che al momento del suo fermo stava registrando delle immagini, “probabilmente ho ripreso qualcosa che non dovevo e mi hanno fermata”, ha aggiunto la Napoli. “Mi hanno fatto capire che erano dei servizi di sicurezza, non erano della polizia, erano in borghese. Mi hanno portato in una stanza anonima, non era un posto polizia, ma non mi hanno arrestata, mi hanno fermata”, ha proseguito nel suo racconto. Quindi è stata sottoposta ad una serie di domande e hanno controllato il video che aveva girato avvisandola che avrebbe potuto rischiare l’espulsione non avendo in quel momento il passaporto. Quindi, dopo tutti i chiarimenti del caso la giornalista è stata rilasciata: “Alla fine si è risolto tutto cancellando le cose che avevo filmato e con la promessa che non avrei più ripreso”, ha aggiunto. “Ma, ribadisco, la notizia non sono io e lo dico anche per rispetto ai tanti colleghi che hanno perso la vita, che sono stati ammazzati, io non ho subito nulla”, ha voluto ribadire la giornalista per la quale “la notizia deve essere il Sudan”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIORNALISTA ITALIANA FERMATA IN SUDAN
Antonella Napoli, giornalista italiana, fondatrice e presidente dell’associazione “Italians for Darfur Onlus”, è scomparsa in Sudan dopo essere stata fermata a Khartoum da presunti poliziotti. A lanciare l’allarme è stato Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International, che su Twitter ha scritto:”La giornalista Antonella Napoli fermata intorno alle 10.30 a Khartoum, Sudan, da persone qualificatesi come agenti di polizia. Comunicazioni interrotte”. Sentito dall’Adnkronos, Noury ha aggiunto:”Ho ricevuto un messaggio whatsapp e sms nel quale Antonella appunto affermava di essere stata fermata a Khartoum da sedicenti poliziotti, ma il messaggio non è stato terminato, è incompleto. Si concludeva con avv…, come se fosse avvisa… Sono personalmente e professionalmente preoccupato, anche perché Antonella è in possesso di due cellulari, uno italiano e uno sudanese, e nessuno dei due è raggiungibile”.
ANTONELLA NAPOLI, GIORNALISTA ITALIANA SCOMPARSA IN SUDAN
Dunque dopo Silvia Romano, la volontaria rapita in Kenya, e dopo Luca Tacchetto, il giovane veneto scomparso in Burkina Faso, un’altra connazionale potrebbe trovarsi in questo momento in una situazione di difficoltà. Antonella Napoli, secondo quanto dichiarato dal Riccoardo Noury di Amnesty International, “era in Sudan con regolare visto stampa e mi sorprende molto questo fermo perché è conosciuta nell’area, sarà almeno la decima volta che si reca in Darfur a seguire le proteste. Certo il clima è molto teso“. Noury ha aggiunto:”Spero, auspico che Antonella venga rilasciata immediatamente e possa nuovamente riprendere i contatti con l’Italia e proseguire il suo lavoro. Antonella la conosco bene, è fortemente impegnata nella difesa dei diritti umani, ha fondato ‘Italians for Darfur, è estremamente competente della situazione e delle condizioni di quell’area del Sudan. E’ autrice di libri, membro di ‘Articolo 21’, associazione di giornalisti che seguono tante storie nel mondo in Turchia, Egitto. Amnesty seguirà molto da vicino la vicenda, è una situazione stranissima quando fermano, arrestano una persona che conosci bene, così impegnata. Speriamo di avere sue notizie presto“.