Chiamata choc in diretta a “I Lunatici”, il programma radiofonico di Rai Radio 2. Quando Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio ricevono la telefonata di Sergio mancano pochi minuti alle 5. «Io mi sto facendo uno speedball, una miscela tra bianca e nera, una miscela tra eroina e cocaina». Lascia tutti di stucco parlando di droga senza giri di parole, ma solo dopo una breve premessa. «Chiedete a tutti cosa fanno svegli a quest’ora – racconta – la vostra trasmissione mi piace, perché chiunque può raccontarsi e svelare una parte di sé stesso». Comincia così una telefonata che in realtà è una autoanalisi che fa riflettere. L’uomo racconta di vivere una grande città del nord Italia, di essere da parecchio dipendente. «Ho provato a uscire ma non ci sono riuscito». È entrato nel tunnel quando era giovanissimo e ci è stato per un periodo di nove anni. «Sono andato in comunità ma l’esperienza è fallita. Sono riuscito a smettere per 17 anni ma dopo 17 anni, non so perché, sono ricaduto in questo inferno». Ed è un inferno dal quale non riesce ad uscire.
CHIAMATA CHOC IN RADIO: “MI STO DROGANDO”
Vive l’inferno della dipendenza dalla droga, ma senza aver perso la lucidità di capire cosa sta vivendo. È anche questo che rende scioccante la chiamata choc arrivata nella notte a Rai Radio 2. «Dentro di me, da qualche parte, c’è ancora quella persona che per 17 anni è riuscita a dire basta», racconta Sergio. Dice di avere 40 anni, un lavoro tranquillo e una casa. «Ho tutto quello che potrebbe desiderare una persona normale. Ma sto rischiando di buttarlo via». È consapevole dei rischi che sta correndo, ma non riesce a non comprare la “roba”. «Quanto spendo? Dipende. Certi giorni 50 euro, certi giorni 20. Dipende da quanto hai in tasca. Più ne prendi e più ne vuoi». Ed è arrivato al punto tale che o continua a buttarsi via o si riprende. «Ho tanti casini, ho detto tante bugie, fatto tanti guai. Devo fare i conti con il passato». Ma dentro di sé cova la speranza di riuscire a smettere. «Non so se ce la farò. Ma ci voglio provare». I conduttori radio provano a convincerlo a chiedere aiuto per i suoi problemi con la droga. «Chiederò aiuto a un medico, a uno psicoterapeuta, solo con certe figure riesco a parlare liberamente di quello che faccio. Loro non giudicano». La società invece sì. «Non so se riuscirò a salvarmi. Ma ci voglio provare. Abbiamo solo una vita. Io sto rischiando di sprecarla».