Fernando Aiuti è morto

, addio al pioniere che lottava contro i pregiudizi. Fu protagonista di uno dei gesti di sensibilizzazione più importanti contro l’Hiv decidendo di baciare in pubblico una ragazza sieropositiva. L’ha salutato con un messaggio chiaro l‘ex Ministro della salute Beatrice Lorenzin. Ora leader di Civica Popolare questa ha sottolineato: “Fernando Aiuti ha dedicato una vita alla ricerca, alla lotta contro l’Aids, alla medicina. Se ne va un pezzo davvero importante del mondo scientifico“.  Sicuramente l’immunologo ha dato una svolta importante con il suo contributo scientifico, riuscendo a dare una svolta non solo medica ma anche psicologica al modo di intendere un virus come l’Hiv. Questo in passato aveva creato infatti alla ghettizzazione delle persone che avevano contratto il virus, scatenando forte polemica. Aiuti riuscì a far capire che c’era da fare attenzione, ma che un evento importante come un bacio non portava al contagio. (agg. di Matteo Fantozzi)



BURIONI: “VISIONARIO E MAESTRO”

«Ci lascia un bravissimo ricercatore, un grande medico che ha combattuto (vincendo) non solo le malattie ma anche e soprattutto i pregiudizi. Insieme a me una generazione di ricercatori gli deve moltissimo. Vivrà nel nostro ricordo e nel nostro affetto»: a parlare dopo la morte di Fernando Aiuti è l’immunologo Roberto Burioni, commosso per la grave perdita del collega e maestro nella lotta anti-Aids e virus HIV. «Fernando Aiuti «per 30 anni ha dedicato la sua vita alla scienza e ai malati. Tutti noi gli saremo sempre grati sia come uomo di scienza che per la grande umanità con la quale ha affrontato il mostro dell’Aids», ha invece spiegato il Direttore generale dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma, Vincenzo Panella. A parlare è non solo il mondo della medicina, visto il grande impatto “sociale” che ebbe lo spot del bacio anti-HIV e le sue battaglie di umanità per sconfiggere i pregiudizi in merito alla malattia più grave della seconda parte del Novecento: «Ci mancherà Fernando Aiuti. Non solo come grande scienziato ma come uomo eccezionale, capace di unire la lotta alla malattia con la solidarietà sociale e con l’impegno politico. Mi fece il grande onore di essere il capolista del Pdl quando vincemmo le elezioni comunali di Roma nel 2008 rimanendo al nostro fianco per tutti i cinque anni del governo di centrodestra della Capitale», scrive su Facebook l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.



GHEINZER: “ERA APPASSIONATO DEI SUOI MALATI”

La morte di Fernando Aiuti, il medico noto anche per il bacio “spot” contro l’Hiv, ha sconvolto il mondo della sanità. Ne ha parlato il presidente della sezione laziale dell’Anlaids (associazione per i malati di Aids) Massimo Gheinzer. Questi in un’intervista a Repubblica ha sottolineato: “Eravamo amici da trent’anni io e Fernando Aiuti. Non sarà facile raccoglierne l’eredità, perché era una persona unica. Un professionista con una grande intensità umana. Era un grande appassionato, un ottimo medico e un grandissimo clinico. La foto del bacio alla donna sieropositiva sicuramente lo descrive. E’ una foto icona, pur improvvisando contribuì a far capire che l’Hiv era un problema grosso da risolvere, ma non la peste. Era tutto passione per la scienza e per i suoi malati”, clicca qui per il video dell’intervista. Sicuramente grazie a queste parole di Gheinzer possiamo riuscire ad avere dei dettagli maggiori sul un personaggio che ha segnato in maniera inequivocabile il nostro paese e non solo. (agg. di Matteo Fantozzi)



LA PROCURA DI ROMA APRE UN’INCHIESTA

La procura di Roma che per il momento ha aperto un’inchiesta sulla morte di Fernando Aiuti, ma non ha ipotizzato alcun reato, nelle prossime ore potrebbe procedere per omicidio colposo o istigazione al suicidio. Lo riporta Il Messaggero, sottolineando come il corpo dell’immunologo anti-Hiv, deceduto oggi dopo un volo di oltre dieci metri nella tromba delle scale adiacenti al reparto di medicina generale del Policlinico Gemelli dov’era ricoverato, sia stato trovato in mattinata riverso sul pavimento, senza che siano state individuate tracce di sangue né sulla balaustra né sulle scale del reparto, e con le pantofole sul pianerottolo da cui è caduto. Sempre il quotidiano romano fa sapere come Aiuti fosse ricoverato per una cardiopatia ischemica da cui era da tempo affetto e che lo aveva già costretto ad altri ricoveri e trattamenti anche invasivi. Possibile che la sua condizione lo abbia portato alla decisione di farla finita? (agg. di Dario D’Angelo)

FERNANDO AIUTI, IL MEDICO DEL BACIO ANTI-HIV

La notizia della morte di Fernando Aiuti, celebre immunologo che combatté a lungo contro l’Aids e i pregiudizi, ha lasciato sgomenti il mondo della medicina e non solo. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto presso il Policlinico Gemelli dove l’84enne era ricoverato. L’ospedale parla di una brutta caduta dalle scale rivelatasi fatale ma sorge il dubbio del suicidio. Aiuti, originario di Urbino, deve parte della sua popolarità ad un gesto che all’epoca – siamo nei primi anni Novanta – destò molto scalpore. Si tratta del celebre bacio alla donna sieropositiva, Rosaria Iardino, avvenuto il 2 dicembre 1991 per dimostrare l’inesattezza dell’ipotesi secondo la quale poteva esserci contagio anche per via orale. “Quel bacio fu la più efficace campagna di comunicazione sull’Hiv in Italia”, ribadì più volte la donna, come rammenta oggi Quotidiano.net. Rosaria è attualmente presidente della Fondazione The Bridge. Quello fu un bacio certamente provocatorio e al tempo stesso tenero tra la giovane sieropositiva e il medico che la seguita, atto a dimostrare che l’Hiv, appunto, non poteva essere contratta con un semplice bacio. Il gesto aiutò anche ad esorcizzare la paura irrazionale dell’Aids e concentrare l’attenzione sulle forze del volontariato e dell’assistenza alle persone sieropositive. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ADDIO A FERNANDO AIUTI, IMMUNOLOGO MORTO A 84 ANNI

E’ giallo attorno alla morte di Fernando Aiuti, celebre immunologo nonché pioniere della ricerca e della lotta contro l’Aids. L’esperto dell’Università di Roma La Sapienza, è stato ritrovato senza vita presso il Policlinico Gemelli dove era ricoverato. Una morte che a quanto pare ha sollevato qualche sospetto dal momento che, come riporta TgCom24, la procura Capitolina ha deciso di aprire un’inchiesta per fare totale luce sulle cause del decesso dell’immunologo 84enne di fama internazionale. Non è del tutto esclusa, infatti, l’ipotesi del suicidio. Dall’ospedale Gemelli però, arriva secca la smentita: a detta del Policlinico, infatti, Aiuti sarebbe morto “per le complicanze immediate di un trauma da caduta dalla rampa delle scale adiacente il reparto di degenza”. Sarà dunque la Procura a fare chiarezza e confermare o eventualmente smentire la versione che giunge dall’ospedale. Ciò che si sa al momento, infatti, è che l’immunologo sarebbe stato trovato a terra dopo una caduta dalle scale ma al momento dei soccorsi per lui non c’era già più nulla da fare.

FERNANDO AIUTI È MORTO: LA SUA FAMA E L’ESPERIENZA POLITICA

Ma chi era Fernando Aiuti? Classe 1935, fu uno dei maggiori esperti anti Hiv nonché fondatore e presidente onorario dell’Anlaids, ovvero Associazione Nazionale per la lotta contro l’Aids. Nacque ad Urbino ma si trasferì poi  Roma dove nel 1961 conseguì la laurea in medicina e chirurgia all’Università La Sapienza. La sua popolarità la deve ad un gesto compiuto nel 1991 e che fu destinato a fare scalpore. Siamo negli anni in cui è caldissimo il tema dell’Aids. Durante un congresso medico alla Fiera di Cagliari, emerse l’ipotesi scientifica secondo la quale l’Hiv si potesse trasmettere anche per via orale. Aiuti, per smentire tale tesi, fece un gesto plateale: afferrò una donna sieropositiva, Rosaria Iardino, baciandola sulle labbra. Lo scatto di quel momento divenne virale e fece il giro del mondo rendendo celebre il nome dell’immunologo. Fernando Aiuti dedicò anche una parentesi della sua vita alla politica: nel 2008 fu eletto capolista del Pdl in Campidoglio all’epoca di Gianni Alemanno sindaco. Tentò nuovamente la ricandidatura nel 2013 ma non andò a buon fine.

LE PAROLE DI GHEINZER