Sono trascorsi quasi due anni dalla tragedia dell’hotel Rigopiano: era il 18 gennaio 2017 quando una valanga distaccatasi da una cresta sovrastante investì l’albergo Gran Sasso Resort, causando 29 vittime. Tra i morti c’era anche Stefano Feniello: il padre Alessio, è stato condannato dal gip del tribunale di Pescara a pagare una multa di 4.550 euro con l’accusa di aver violato, il 21 maggio scorso, i sigilli giudiziari apposti per delimitare l’area nella quale si verificò la tragedia. Alessio Feniello, nei giorni immediatamente successivi alla strage di Rigopiano, fu tra i parenti più presenti ai telegiornali e nei programmi di approfondimenti. Il suo urlo di dolore: “Avete ucciso mio figlio”, straziò un Paese sconvolto da una tragedia che segnò a lungo il dibattito di quei giorni d’inverno. Disperato, l’uomo raccontò di come il figlio fosse stato inserito per errore tra i superstiti:”Ho aspettato che arrivasse con l’ambulanza all’ospedale ma lui non c’era. E nessuno mi è venuto a dire ‘Guardate abbiamo sbagliato. La sua fidanzata mi ha detto che il braccio di mio figlio era vicino a lei ma i soccorsi non sono scesi”.
ALESSIO FENIELLO CONDANNATO: I MOTIVI DELLA SENTENZA
Alessio Feniello è stato condannato per decisione del giudice Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro. Come riportato dall’Ansa, la condanna al pagamento della multa da 4.550 euro trae origine dal fatto che Feniello si sarebbe introdotto “abusivamente“, nonostante “le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell’ordine addette alla vigilanza del sito“. L’uomo, in un post pubblicato su Facebook, ha contestato pesantemente la decisione del tribunale pescarese, dichiarando di essersi “recato a Rigopiano per portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio”. Queste le sue parole:”Siccome mi sono recato a Rigopiano a portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio Stefano Feniello e mi sono introdotto secondo loro in un’area sottoposta a sequestro pare che questo magistrato mi fa una proposta o paghi 4.550,00 euro o ti fai due mesi di carcere. Io rispondo a questo magistrato io non pago un c***o e se necessario ne faccio tre mesi di carcere. Ma ti invito a fare i processi seri visto ché sei pagato da noi contribuenti Italiani non perdere tempo con le ca****e“.