Dopo aver trascorso 11 anni in detenzione (5 in carcere e 6 ai domiciliari) rispetto ai 16 previsti, Annamaria Franzoni è tornata libera: 17 anni dopo il delitto di Cogne, la mamma e killer del piccolo Samuele è tornata nell’abitazione di famiglia: «Tre mesi fa, quando è tornata ad essere libera, è tornata in questa casa, dove tutto ha avuto inizio e dove è stato commesso l’omicidio», le parole dell’inviata di Storie Italiane sul posto. Ma in Paese ci sono pensieri contrastanti: c’è chi è amico della coppia ma c’è anche chi afferma di non voler avere niente a che fare con loro, anche perché la Franzoni indicò come possibile responsabile del barbaro omicidio prima un vicino di casa e poi un’altra donna, la prima ad essere stata contattata dalla stessa Annamaria Franzoni.
ANNAMARIA FRANZONI LIBERA: LE REAZIONI A COGNE
«Moglie e marito hanno cercato di colpire la gente di qua», «Non li conoscevo, ma se stanno a casa loro è meglio», «Meglio se non vengono più a Cogne»: queste sono solo alcune delle reazioni degli abitanti di Cogne, con una donna che tiene a sottolineare che la Franzoni «ha incolpato dei poveracci che non potevano neanche difendersi». Una volta uscita dal regime detentivo, la donna ha affermato di voler «far capire che sono innocente», ma a Cogne non sarà più nulla come prima. Presente in studio a Storie Italiane, Roberto Alessi ha commentato: «C’è da capirli, è un piccolo centro e dunque sono abituati a essere solidali. La Franzoni in primo grado era stata condannata per calunnia nei confronti di un vicino, poi caduta in prescrizione: è uno dei reati più terribili che si possano fare».