Un 17enne – all’epoca dei fatti ne aveva addirittura 14 – che picchia e minaccia un bimbo di 9 anni: il caso di bullismo divenuto noto lo scorso novembre con la richiesta di processo lanciata dalla Procura del Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria (dopo la chiusura delle indagini, ndr) oggi vede una nuova importante svolta. Il ragazzino quasi maggiorenne è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale per i minorenni: è ritenuto responsabile di reati quali lesioni personali e minacce contro un bambino all’epoca dei fatti (nel 2016) che aveva solo 9 anni e frequentava lo stesso istituto comprensivo in un piccolo paesino nel Reggino. Il caso fu particolarmente “incisivo” per la presenza reiterata di atti di bullismo, forse con la complicità anche di altri ragazzini, tanto che arrivò fino alle cronache nazionali in una puntata de I Fatti Vostri. A denunciare i fatti che hanno portato al rinvio a giudizio del 17enne é stata la madre della vittima, oggi 12enne, che si é avvalsa dell’assistenza dello Studio 3A, che si occupa di patrocinio stragiudiziale: secondo quanto riportato dalla Procura, il bimbo che all’epoca frequentava la terza elementare fu vittima di un pestaggio a causa del quale subì lesioni giudicate guaribili in 20 giorni.
LA VICENDA E LE ACCUSE
Le indagini di questi anni hanno portato anche all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica ordinaria reggina in cui é tuttora indagato un maggiorenne di cui non si conosce l’identità e che potrebbe aver partecipato ai pestaggi e minacce contro il piccolo di 9 anni. Mentre però si cerca ancora di valutare l’eventuale coinvolgimento e responsabilità del maggiorenne, alla sbarra ci finirà il 17enne in un processo che lo vede imputato con accuse gravissime per un ragazzo della sua età: i fatti raccontati dallo Studio 3A sono però inquietanti e verranno riportati per intero nel Processo di prossima partenza. Nell’anno scolastico 2015-2016 il bimbo di terza elementare diviene bersaglio di un gruppetto di bulli poco più grandi lui con diversi scherzi di pessimo gusto. La scuola, informata in più momenti dei fatti, avrebbe peccato di “superficialità” e si sarebbe limitata a consigliare alla famiglia della piccola vittima di “accompagnarlo a scuola” e “venirlo a prendere 10 minuti prima della campanella” per poter evitargli gli atti di bullismo. Dopo però un fortissimo pestaggio avvenuto il 27 gennaio 2016, la famiglia della vittima ha deciso di denunciare il tutto: da quel giorno infatti il ragazzino non avrebbe più voluto tornare a scuola e soffrirebbe di alcuni episodi di bulimia.