Ha commosso il web la morte di Lorenzo Farinelli, il giovane medico di Ancona che aveva organizzato una raccolta fondi per potersi curare negli Stati Uniti, malato di una forma di cancro molto rara. Sui social sono moltissimi i commenti sull’argomento, a cominciare da Ivan Zazzaroni, noto giornalista sportivo, che su Twitter scrive: «È morto ad Ancona #LorenzoFarinelli, il medico 34enne affetto da Linfoma non-Hodgkin a grandi cellule di tipo B, che aveva commosso il web. Ho appena rivisto al tg il suo appello. Quel “volete darmi un mano?” arrivò al cuore. Tante mani non sono bastate». Così invece Christiana Ruggeri, giornalista del Tg2: «Morto il medico #LorenzoFarinelli: aveva ricevuto 500mila euro di donazioni per andare a curarsi negli Stati Unita. Una storia toccante, dolorosa….Rip caro doc….». Infine il pensiero di un’altra collega, Elvira Terranova dell’agenzia Adnkronos: «#LorenzoFarinelli non ce l’ha fatta. È morto prima di riuscire a volare negli #Usa con i soldi raccolti in pochi giorni grazie al grande cuore di tanta gente. Rip». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LORENZO FARINELLI, MORTO IL MEDICO DI ANCONA
Non ce l’ha fatta Lorenzo Farinelli, il giovane medico di Ancona che aveva commosso il web. Aveva scoperto di avere una grave malattia curabile negli Stati Uniti ma al costo di 500mila euro. Era quindi partita una raccolta fondi nei suoi confronti che in breve tempo aveva mobilitato il web, coinvolgendo anche personaggi famosi come Christian De Sica. Purtroppo però, nella giornata di ieri, è giunta la notizia che nessuno si aspettava, a cominciare da coloro che avevano partecipato in maniera attiva alla raccolta fondi organizzata da Lollo, così come veniva chiamato. «Grazie a tutti quelli che con le loro donazioni – scrive Luigi Scierre su Twitter – i loro messaggi o anche con un semplice RT si sono dati da fare per il miracolo di questi giorni. #LorenzoFarinelli riposa in pace anche per merito di ognuno di voi. Ricordiamo per sempre il suo insegnamento». Così invece Emanuele Lodolini, sempre sul noto social: «Che tristezza la notizia della morte di #LorenzoFarinelli, il giovane medico per il quale tanti ci eravamo mobilitati. Sono affranto. Senza parole. Riposa in pace #Lorenzo #salviamoLo». I messaggi di cordoglio si sprecano, come ad esempio quello di Lisa: «Leggo solo adesso questa notizia e mi si spezza il cuore. Qualsiasi cosa ci sia dopo la morte, spero che tu trovi la pace che non hai ricevuto sulla terra». Infine il pensiero di Benedetta, che cinguetta: «La notizia che non avrei mai voluto leggere. Sono devastata». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LORENZO FARINELLI E’ MORTO
Lorenzo Farinelli è morto, addio al medico di Ancona di 34 anni malato da tempo di Linfoma non-Hodgkin a grandi cellule di tipo web. Aveva commosso tutto il web con la sua storia, cercando di raccogliere con un appello sui social la cifra necessaria per andare a sottoporsi negli Stati Uniti d’America a una terapia sperimentale che dava buone speranze per il suo futuro. Il video era diventato talmente virale che in poco tempo si era arrivati a raccogliere ben 500mila euro, cifra necessaria per sostenere le spese mediche. Aveva gridato a gran voce: “Non è finita, finché non è finita. Non voglio morire”. Al suo appello avevano partecipato anche numerosi vip che erano riusciti con delle donazioni sulla piattaforma Gofundme.com a dare una speranza a Leonardo. Il ragazzo è deceduto in casa sua, dopo che in mattinata era stato dimesso dall’ospedale per l’interruzione della chemioterapia prevista per preparare il viaggio in America. Un viaggio che purtroppo non si farà.
Lorenzo Farinelli è morto, il Linfoma non-Hodgkin
Di cosa era malato Lorenzo Farinelli, medico di 34 anni morto oggi? L’aveva colpito purtroppo il linfoma non-Hodgkin. Questo porta alla formazione di neoplasie maligne del tessuto linfatico, con una localizzazione primitiva nei linfonodi. Più raramente invece queste possano comparire anche in sede extra-nodale. Dei diversi tipi di questa patologia Leonardo era stato colpito dal linfoma diffuso a grandi cellule B. Purtroppo non esiste una terapia precisa per risolvere questa cura, con l’obiettivo di provare l’eradicazione in fase primitiva della stessa o il conteminento. Chi è colpito ad alto grado di aggressività è costretto all’eradicazione con la possibilità di guarire nel 50% dei casi. Nei casi invece di basso grado di aggressività l’eradicazione diventa molto più complicata e il contenimento è l’unica possibilità. L’approccio terapeutico è fatto di radioterapia e immuno chemioterapia che portano, come noto, all’insorgere anche di altre patologie e danneggiano vari tessuti del nostro organismo.