Lo scorso novembre è cominciato ufficialmente il processo d’Appello per la tragica Strage di Viareggio – il disastro ferroviario avvenuto nei pressi della stazione toscana ormai lo scorso 29 giugno 2009 – e oggi il Procuratore Generale di Firenze ha chiesto 15 anni e 6 mesi di carcere per l’ex ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. L’imputato “principe” del lungo processo sulla strage ferroviaria che ha generato 32 morti (nell’inferno divampato dopo lo schianto del convoglio merci 50325 che da Trecate, Piemonte, trasportava gas propano liquido diretto a Gricignano, Caserta – è stato già condannato in primo grado a 7 anni di carcere, nonostante si sia sempre dichiarato innocente: le nuove richieste del Pg, oltre a Moretti, colpiscono Michele Mario Elia (ex ad Rfi, per lui chiesti 14 anni e 6 mesi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia, per lui chiesti 7 anni e 6 mesi). Ricordiamo che nel processo di primo grado a Lucca, conclusosi il 31 gennaio 2017, furono effettuate 23 condanne e 10 assoluzioni: in particolare Moretti fu condannato a 7 anni in quanto ex ad di Rfi ma assolto come ex ad di Ferrovie dello Stato, mentre presero la stessa condanna sia Elia che Soprano.

MORETTI (EX AD FS): “RINUNCIO ALLA PRESCRIZIONE

Le richieste del Pg di Firenze considerano 6 mesi di riduzione per la prescrizione di alcuni reati ma l’ex amministratore delegato di Fs Moretti ha annunciato in aula di voler rinunciare alla prescrizione, «per rispetto delle vittime. Lo faccio anche perchè mi ritengo innocente» ha spiegato guardando i familiari presenti nell’aula del Tribunale toscano. Il pm di Lucca Salvatore Giannino, al termine della sua requisitoria, durata tre udienze, nel corso del processo d’appello a Firenze, ha comunque chiesto una condanna a 15 anni e 6 mesi. «Ho preso atto di quello che ha detto il procuratore, sono parecchi anni che si discute in merito alla prescrizione e sono stato spesso portato a bersaglio, per la prescrizione, per i fatti di Viareggio. Rinuncio alla prescrizione, lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente», spiega ancora Moretti mentre un familiare, appena terminata l’udienza gli ha gridato «Pulisciti la bocca prima di parlare delle famiglie delle vittime». La sentenza del processo d’Appello dovrebbe arrivare entro fine primavera.