Un fatto che, a detta dei vertici dell’azienda che gestisce il servizio di scuolabus a San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, “non resterà impunito” tanto che, a seguito anche della volontà dei genitori del piccolo di presentare denuncia, è stata già avviata una indagine interna e la responsabile/accompagnatrice è stata sospesa dal servizio assieme pure all’autista: l’episodio del bambino di 3 anni dimenticato per circa 6 ore nel pulmino parcheggiato e lasciato lì continua a far discutere e intanto ci si interroga anche sul fatto che questa volta, vista anche l’età del piccolo, non sia accaduto niente di peggio. A far indispettire è, oltre alla clamorosa mancanza di chi doveva prestare attenzione a lui, pure il fatto che sia stato lasciato con le cinture allacciate sul mezzo e ritrovato solamente dopo dai Carabinieri in lacrime, prima di venire accompagnato in ospedale per degli accertamenti. A tal proposito tuttavia il sindaco del comune toscano ha già fatto sapere che si cercheranno presto di chiarire i contorni della vicenda ma che la sua amministrazione si considera parte lesa in questo spiacevole episodio. (agg. di R. G. Flore)



DA LUGLIO L’OBBLIGO DEI SENSORI ANTI-ABBANDONO

Un bimbo di 3 anni è stato abbandonato sul pulmino di una scuola materna in provincia di Arezzo. Se solo fosse stata primavera, o peggio, estate, a quest’ora staremmo raccontando l’ennesima tragedia, ma fortunatamente il clima rigido di fine inverno ha permesso al piccolo di rimanere in vita, seppur passando una mattinata di paura. Un episodio che ha fatto tornare anche una volta d’attualità il problema dell’abbandono in auto, dimenticanza che con grande probabilità dal primo luglio del 2019, alla luce anche dei numerosi casi dei mesi passati, potrebbe definitivamente scomparire. L’anno scorso è stata infatti approvata una legge che obbliga i genitori ad utilizzare i seggiolini con sensori anti-abbandono, ed è molto probabile che tale obbligo si estenda anche ai mezzi pubblici, evitando quindi il ripetersi di casi come quello di cui sopra. In attesa di comprendere meglio tutti i dettagli di questa normativa, spieghiamo brevemente come funziona il sistema anti-abbandono: nel seggiolino viene inserito un sensore che è collegato ad uno smartphone, e qualora lo stesso telefono si allontana dal mezzo, verrà emesso un avviso al genitore; nel caso in cui questo non risponda, l’allarme verrà girato al pronto intervento. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BIMBO DIMENTICATO PER ORE IN UN PULMINO

Un bimbo di tre anni è stato dimenticato per sei ore su un pulmino. Il gravissimo episodio si è verificato nella giornata di ieri in provincia di Arezzo, precisamente a San Giovanni Valdarno. Il piccolo si trovava sul bus che avrebbe dovuto accompagnarlo ieri mattina alla materna, ma nessuno si è accorto sulla sua presenza fino che la mamma è andato a riprenderlo a scuola nel pomeriggio. Momenti di terrore quelli vissuti dalla madre, che ha subito allertato i carabinieri: il piccolo è stato fortunatamente ritrovato poco dopo, si trovava sul sedile del pulmino con ancora la cintura di sicurezza allacciata. Il piccolo era ovviamente impaurito, con le lacrime al viso, ed è stato portato in ospedale per controlli di rito, che hanno comunque evidenziato una buona condizione fisica. Stando a quanto riferito dai colleghi di Fanpage, i genitori presenteranno quest’oggi denuncia, molto probabilmente nei confronti dell’accompagnatrice e dell’autista del pulmino della compagnia Autolinee Toscane.



AREZZO, BIMBO DI 3 ANNI DIMENTICATO 6 ORE SUL PULMINO

Stando a quanto si apprende, l’accompagnatrice della cooperativa è già stata sospesa dall’azienda, ed è inoltre stata avviata un’indagine interna per cercare di capire le eventuali responsabilità dell’autista. «Il Comune – le parole del sindaco San Giovanni Valdarno Maurizio Viligiardi, sconvolto dall’accaduto – è parte lesa e farà di tutto per chiarire i contorni della vicenda», mentre Jean-Luc Laugaa, ad di Autolinee Toscane, ha commentato: «Quanto accaduto è un fatto grave, inammissibile, che non rimarrà impunito. L’accompagnatrice è già stata sospesa dal servizio e saranno presi provvedimenti disciplinari del caso. L’azienda ha avviato una indagine interna per accertare le responsabilità». L’azienda ha fatto sapere di aver contattato la famiglia, porgendo le proprie scuse, e impegnandosi affinché quanto accaduto non si ripeta più. «Tutto il personale – la nota diffusa in serata dall’azienda – è stato richiamato ai propri compiti e doveri, a garantire la necessaria attenzione nei confronti degli utenti trasportati, tanto più verso i bambini in età scolare».