Dopo anni di visite nelle carceri, studi costituzionali, incontri e interviste con i vari rappresentanti di tutta la filiera che lavora e, suo malgrado, vive nelle prigioni di tutto il Paese, è sorto un rapporto dettagliato e ricco di ben 750 incontri fatti. Lo ha redatto il Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Detenute o private della libertà personale, tal Mauro Palma. Il tema del 41bis – il regime carcerario speciale di massima sicurezza e isolamento introdotto nell’ordinamento penitenziario all’indomani delle stragi di mafia del 1992 – è il cardine sul quale si smuove l’intera indagine pubblicata in questi giorni e sulla quale Palma è stato oggetto di indegni insulti, polemiche e minacce alla sua persona. L’indagine è stata postata sulla pagina Facebook “Polizia Penitenziaria Società Giustizia e Sicurezza” e i vari commenti indecorosi sono stati rimossi solo ieri dopo la denuncia fatta dal Garante presso il Sappe (sindacato polizia penitenziaria, ndr): «”Non mi stupirei se si scoprisse che è stipendiato da qualche mafia” ; “ammazzati indegno” ; “spero ti ammazzano un figlio” ; “ma perché non ti fai ammazzare coglione” ; “sei un fango”, “vai a cagare stronzo”, “garante della mafia”» (ringraziamo il Dubbio per averli raccolti e mostrati per primi). Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha voluto esprimere immediata solidarietà al Garante dei detenuti, bollando come inaccettabili le offese e gli insulti: «La mia solidarietà e quella di tutto il Ministero della Giustizia al Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, colpito in queste ore sui social network da una lunga serie di messaggi inaccettabili dopo la sua relazione sul 41 bis. Il Garante svolge il suo ruolo secondo quanto previsto dalla legge e non può essere per questo oggetto di offese e insulti. Sul 41 bis non sono d’accordo con il Garante ma il suo ruolo è fondamentale e deve, ovviamente, poter esprimere liberamente il suo pensiero».



IL DUBBIO COSTITUZIONALE: 41BIS NON DEVE ESSERE VENDETTA

Il rapporto redatto da Palma dal titolo “Rapporto sul regime detentivo del 41bis” si riferisce al periodo che intercorre dall’anno 2016 al 2018, dove sono emerse diverse criticità intorno al 41 bis e molte sono le raccomandazioni che lo stesso Garante ha rivolto agli istituti penitenziari nazionali. In particolare, le “aree riservate” presenti all’interno delle sezioni speciali sono per Palma una sorta di “doppio 41bis”. «Tali sezioni sono separate dalle altre che accolgono le persone sottoposte a tale regime e sono destinate alle figure ritenute apicali dell’organizzazione criminale di appartenenza», spiega bene il Dubbio in un focus dedicato al caso-Palma. Ma altre problematiche legate ancora al regime duro riguarda anche la “socialità binaria”: «quei casi in cui un altro detenuto viene collocato nell’Area riservata al solo fine di fare “compagnia” al carcerato ivi ristretto, ma in questo modo finendo per determinare anche l’isolamento del primo, con grave ed inevitabile violazione dei diritti alla persona». Il terzo punto di critica forte al regime carcerario introdotto nel 1992 riguarda il fatto che in alcune carceri l’adozione delle regole interne risultano molto dettagliate su aspetti della quotidianità carceraria che vanno ben oltre le già «minuziose prescrizioni della Circolare del 2 ottobre 2017», sulle quali tra l’altro il Garante Palma aveva già espresso a suo tempo diverse riserve.

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