Il caso di Michela Noli, giovane donna 31enne uccisa nel 2016 in modo brutale all’Isolotto, Firenze, è stato affrontato oggi dalla trasmissione I Fatti Vostri. L’omicidio della giovane donna fu compiuto con 47 coltellate inflitte dal marito Mattia Di Teodoro la sera del 15 maggio di tre anni fa, il quale si tolse a sua volta la vita. Una delle tante tragedie che, come sempre più spesso capita si sarebbe potuta evitare. A parlare alla trasmissione di Raidue, la madre della donna uccisa, la signora Paola Alberti, la quale ha ripercorso quanto accaduto alla giovane figlia, da tempo spaventata da quell’uomo che poi ha deciso in modo così cruento di mettere la parola fine alla sua vita, compiendo poi lo stesso drammatico gesto su se stesso. Come spiegato dalla madre di Michela, nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo così tragico sebbene non fossero mancati i classici campanelli di allarme. Quando Michela fu uccisa dall’ex marito, in realtà lo aveva già lasciato. Eppure, non mancò quell’ultima telefonata nella quale con una scusa l’uomo chiese l’ultimo incontro per definire i dettagli finali di quella relazione giunta al capolinea. Prima del suo omicidio, nonostante provasse paura nei suoi confronti, Michela decise di andare ugualmente all’appuntamento: “Ci andò perchè doveva essere un incontro brevissimo, doveva solo ritirare una valigia”, ha commentato la madre della vittima.



MICHELA NOLI MASSACRATA CON 47 COLTELLATE DALL’EX

Michela Noli fu vittima di una vera e propria trappola dal suo ex marito. Alla donna il suo ex coniuge le disse di scendere a prendere la valigia con le sue ultime cose. Michela lo fece senza neppure prendere il cellulare né chiavi. Alla madre le aveva detto che sarebbe risalita subito e non chiese neppure l’aiuto della madre. Una volta incontrato, Michela salì sull’auto dell’ex. “Mio marito dice di aver sentito dire ‘vieni che mia madre ti vuole parlare’, perchè lui era alla finestra e stava guardando”, ha raccontato la madre. E così lei si convinse a salire senza poter essere ricontattata dalla madre a causa del cellulare lasciato a casa. Mattia Di Teodoro la portò in una zona isolata, estrasse un coltello e la colpì 47 volte. “Aveva due coltelli, con uno ha fatto non so cosa e poi ne ha preso un altro”. Alla fine, si è suicidato. Dopo il ritrovamento dei due cadaveri fu ricostruita l’intera dinamica. Come spiegato dalla madre, Michele provava una sorta di senso di colpa per averlo lasciato: “Lui sembrava una persona timida e introversa”, racconta la donna. “Ultimamente la assillava con telefonate e la controllava con un gps in auto, sapeva benissimo tutti i suoi spostamenti”. L’uomo, dunque, era diventato un vero e proprio stalker e negli ultimi tempi era diventato più aggressivo verbalmente. Per questo veniva accompagnata spesso dalla madre. Una separazione che non fu accettata dall’uomo che mal tollerava la nuova frequentazione dell’ex con un suo amico. “Lui già prima però aveva detto che voleva fare determinate cose”, ha rivelato la madre di Michela. Poco prima del delitto, l’uomo aveva inviato un sms inquietante ad un amico: “L’aspetto, la riempio di pugnalate al cuore e poi mi pianto il coltello in gola”, scriveva Di Teodoro. Ed ancora, “Dove va accoltellata per farla morire sul colpo? E se ammazzo lei e poi me? Deve morire e anche io devo morire”. Messaggi ricevuti dall’amico nel corso della giornate anche se quest’ultimo allertò la polizia solo dopo l’ultimo messaggio che recitava “l’ho fatto”. “Lui lo diceva a tutti”, spiega oggi la madre con amarezza. “Era già da un po’ che lo voleva fare”.

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