250 milioni di euro complessivi sequestrati, sei imprenditori arrestati e il coinvolgimento di ben 29 società: è questo il bilancio dell’Operazione Avatar che in quel di Torino ha portato, tra le varie attività coinvolte, anche al sequestro di una Hamburgheria della catena di Eataly. Il blitz che ha coinvolto gli uomini delle forze dell’ordine di Milano, Cosenza e Vercelli ha portato a formulare a carico dei suddetti imprenditori l’accusa di riciclaggio e auto-riciclaggio di denaro, oltre la trasferimento fraudolento di valori tra imprese create ad hoc e pure delle intestazioni fittizie al fine di percepire fondi pubblici e beneficiare di detrazioni fiscali illecite. Come detto, tra i nomi di spicco c’è quello del locale sito a Settimo Torinese e aperto dall’imprenditore Giuseppe Soldano e da cui in realtà la stessa indagine sarebbe partita a seguito del rinvenimento di 600mila euro in contanti e anche di 75 lingotti d’oro. (agg. di R. G. Flore)



6 IMPRENDITORI ARRESTATI

Ha preso il nome di “Avatar” l’operazione che ha portato al sequestro dell’Hamburgheria Eataly di Settimo Torinese e all’arresto di ben sei imprenditori sempre del torinese. Lo riferisce Giornale di Sicilia nell’edizione online, aggiungendo nuovi particolari a quanto già emerso nelle passate ore. Sigilli al negozio che si trova all’interno di un outlet e che faceva capo ad Opera srl, una delle 29 “società fantasma” del valore di 250 milioni di euro, anche esse poste sotto sequestro dai militari nell’ambito della medesima maxi operazione. Secondo quanto emerso, l’hamburgheria sequestrata a settimo rientra in una “rete di locali in franchising la cui gestione è completamente separata e autonoma rispetto a quella di Eataly”. Una precisazione doverosa che arriva direttamente da una nota di Eataly che ribadisce la sua “totale estraneità alla vicenda” provvedendo anche alla “richiesta di immediata cessazione dell’utilizzo del marchio”, nonché “all’interruzione di qualsivoglia legame di affiliazione commerciale tra il locale di Settimo e la suddetta rete di franchising”. Eataly ha espresso chiaramente il suo rammarico per l’accaduto auspicando che possa essere fatta presto totale chiarezza a protezione della reputazione del marchio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SEQUESTRATA HAMBUGERIA EATALY NEL TORINESE

Sembrava un giro di affari “limitato” e invece il colpo importante delle forze dell’ordine a Torino due settimane fa contro la banda dei lingotti d’oro si scopre ricco di diverse conseguenze e retroscena: sono state scoperte ben 29 società con un volume di affari da 250 milioni di euro attive nell’area torinese e non solo, all’interno del settore energetico e finanziario ma coinvolgendo anche la nota Hambugeria Eataly di Settimo Torinese (dentro l’Outlet Village). Sono stati tutte sequestrate tra ieri sera e questa mattina, con i sigilli piazzati dal Comando dei Carabinieri che prosegue così la lotta contro la “banda” dei lingotti d’oro scoperta da mesi e seguita in ogni minimo affare per poterli scoperchiare definitivamente. Va ricordato che l’hamburgheria di Eataly è un marchio commerciale a sé, che nulla c’entra con la società Eataly di Farinetti dopo aver avuto l’autorizzazione per usare marchio e prodotti, sono di fatto completamente indipendenti: ill locale di Settimo era gestito dall’imprenditore Giuseppe Soldano, lo stesso “pizzicato” assieme ad altri imprenditori nel giro di affari illegali proprio sul fronte lingotti d’oro. Lui però era stato il primo a finire nell’indagine del nucleo investigativo dopo il ritrovamento di 600mila euro in contanti e 75 lingotti d’oro in uno store box di corso Giulio Cesare: era intestato proprio a Soldano e da lì sono proseguire le indagine per capire la portata del giro di affari.



MAXI TRUFFA ALLO STATO

Secondo l’accusa, numerose erano le società con identità fantasma che cinque imprenditori gestivano nel Torinese spostando qualità enormi di soldi e truffando, di fatto, l’Erario e lo Stato: «Elio Miegge, 59 anni, Luca Villata, 49 anni, Simone Marietta, 40 anni e Luca Pifferi, 50 anni, sono stati fermati dai carabinieri prima che potessero fuggire in Svizzera», riporta oggi Repubblica Torino, con la lista degli indagati che sale ora a 31 dopo gli ultimi sequestri. Truffe alle Banche e allo Stato, con gli investigatori che stanno cercando di ricostruire la rete per capire come agissero nel maxi spostamento di soldi sui loschi affari: di fatto lanciavano operazioni commerciali inesistenti, società fantasma e fatture false. I proventi di tutto ciò finivano poi investiti in lingotti d’oro e in immobili all’estero: la maxi banda è stata ora sgominata, con effettuato sequestro preventivo (dell’Hamburger di Eataly e di altre società piemontesi) per riciclaggio, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.