Strage di Erba: nuovi aggiornamenti sulla tragedia dell’11 dicembre 2006, per la quale sono stati condannati all’ergastolo Rosa Bazzi e Olindo Romano. Le Iene, dopo lo speciale di Antonino Monteleone e Marco Occhipinti, sono tornate sul caso e l’avvocato Fabio Schembri, legale che da dodici anni si batte per dimostrare l’innocenza di Olindo e Rosa, ha rivelato un colpo di scena che potrebbe rimescolare le carte: «E’ una notizia molto importante sotto più profili. Il 6 febbraio ci è stato comunicato da ordine del presidente della sezione penale del Tribunale di Como, che è stato rinvenuto uno scatolone contenente una serie di reperti che non sono andati distrutti». Parliamo di un mazzo di chiavi, alcuni coltelli, uno di due telefoni: «L’ultima cosa che avevamo appreso è che i reperti erano andati tutti distrutti e, a seguito di questo, c’era una denuncia da parte di Rosa e Olindo sulla distruzione di questi reperti, avvenuta prima che la corte di Cassazione decidesse sull’accertamento da fare su quei reperti. La Corte di Cassazione ha poi stabilito che l’accertamento tecnico irripetibile può essere fatto, peccato che i reperti sono stati distrutti la mattina stessa quando la Corte avrebbe potuto decidere».



STRAGE DI ERBA, COLPO DI SCENA SU REPERTI MAI ANALIZZATI

Reperti fondamentali per individuare eventuali tracce di Olindo e Rosa o di un terzo, ma dopo un rimbalzo di competenze, un cancelliere del tribunale di Como presei plichi per portarli alla distruzione. Episodio che ha spinto Le Iene ad approfondire il caso, con l’avvocato Schembri che ha aggiunto: «E’ stato rinvenuto uno scatolone contenente una serie di reperti non andati distrutti: il ritrovamento è avvenuto presso l’Ufficio corpi di reato, a seguito di un riordino degli archivi. Hanno scoperto che ci sono otto coltelli, due plichi, un mazzo di chiavi, un abbonamento e un secondo plico con un telefono cellulare che non sappiamo a chi appartenga». Prosegue il difensore di Rosa e Olindo: «Questo plico risultava aperto, il presidente del Tribunale di Como ha provveduto a fare un verbale di verificazione, che viene fatto quando il reperto viene manomesso o rotto. In questo caso avevamo un plico sigillato che è stato aperto da uno sconosciuto, un aspetto inquietante». Clicca qui per vedere il video de Le Iene.

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