La piccola di 22 mesi ricoverata in rianimazione al Bambin Gesù di Roma sta lentamente migliorando anche se la prognosi resta naturalmente riservata. La polemica su quanto accaduto però, resta accesissima ed a prendere oggi la parola per commentare l’ennesimo caso di violenza sui minori è stata anche Tonia Bardellino, criminologa e sociologa. L’esperta è intervenuta ai microfoni della trasmissione radiofonica ‘Tutto in famiglia’ condotto da Livia Ventimiglia e Annalisa Colavito su Radio Cusano Campus. “Questi casi sono sempre più diffusi, facendo quasi pensare che ci sia una sorta di emulazione”, ha esordito. Eppure, come spiegato dalla dottoressa, “Va detto che nella letteratura scientifica di tipo psichiatrico e criminologico non esiste il raptus”. Il compagno della madre della bimba, autore dell’assurdo pestaggio, si è infatti giustificato asserendo di essere stato colto da un raptus e di aver perso la testa a causa del pianto ininterrotto della bimba. “Ma si tratta di una violenza improvvisa che non ha valenza scientifica. Il raptus non esiste perché si tratta di un malessere che si è cristallizzato nel tempo e che cresce nell’animo umano. La prevenzione è culturale e si devono sempre cogliere quei segnali predittivi che portano poi a fatti del genere”, ha spiegato la criminologa. Ricordiamo anche che l’uomo sarebbe stato autore di altri episodi di violenza sempre nei confronti della piccola vittima. Sempre a detta dell’esperta, l’assenza di un legame di sangue tra vittima e carnefice non giustificherebbe la violenza avvenuta. “La violenza è trascendentale e il legame di sangue non la preserva. Casualmente questi raptus avvengono nei confronti di soggetti più deboli, come bambini o donne indifese”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SUL CORPO TRACCE DI PRECEDENTI PESTAGGI

Sta meglio la bimba di 22 mesi ricoverata presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma, dopo essere stata malmenata dal compagno della mamma. Poco fa è stato emesso un bollettino medico in cui si spiega che: «La paziente di 22 mesi giunta nella notte di mercoledì al Pronto Soccorso dell’Ospedale Bambino Gesù è ancora ricoverata nel reparto di rianimazione. La situazione clinica è in lento miglioramento. I parametri cardio-respiratori sono stabili. La bambina è stata estubata, è cosciente e ha ripreso l’attività respiratoria spontanea. La prognosi rimane riservata». La piccola è giunta presso la struttura ospedaliera capitolina con diverse ferite sul corpo e alla testa, nonché con un ematoma cerebrale. In carcere con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia vi è Federico Zeoli, 24enne originario della provincia di Campobasso, disoccupato, con precedenti per stalking e lesioni, che inizialmente avrebbe negato, per poi ammettere: «È stato un raptus. Non volevo…». Sul corpo della bimba sono state trovate escoriazioni non recenti che fanno pensare che la piccola sia stata picchiata altre volte: si indaga. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BIMBA DI 22 MESI MALMENATA: LA MADRE HA PAURA DELL’EX

Il giorno dopo la tragica vicenda che vede una bimba di 22 mesi in fin di vita, picchiata dal compagno della mamma, emergono nuovi dettagli. A raccontarli è stata la stessa ragazza, Sara, che ai microfoni de Il Messaggero racconta il suo rapporto con Federico, il compagno orco, senza forse rendersi conto di quanto accaduto: «Noi ci amiamo – dice – e con le bambine siamo felici, dormiamo tutti in una stanza e ci vediamo la televisione sul lettone». Un’apparente felicità, ma in realtà il suo compagno aveva già dato segni di nervosismo in passato, anche se mai era arrivato a ridurre in fin di vita una delle figlie di Sara. Ed ora la ragazza teme di non poter rivedere la gemella di Alice e un’altra bambina di soli 5 anni: «Mi hanno preso le bambine, sto aspettando notizie. Ho paura del mio ex, un pregiudicato, mi ha preso a coltellate, è violento, vuole le bambine. Vive a Roma ed è arrabbiatissimo. Non le vede da 4 mesi, sono terrorizzata». Sara spera che il tutto possa risolversi per il meglio, a cominciare dalle condizioni fisiche della piccola di 22 mesi, ricoverata ancora in gravi condizioni: «Non ci credo – prosegue piangendo – cosa mi è successo? Non so se vivrà, sperso di sì, prego per lei». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BIMBA DI 22 MESI IN FIN DI VITA

E’ in gravi condizioni la bimba di 22 mesi massacrata di botte dal compagno della mamma. L’autore di questo folle gesto, il 25enne Federico Zeoli, si trova al momento in carcere con accuse gravissime, ma Sara, la compagna nonché madre della piccola Alice, non si sente di condannarlo: «Sua madre mi ha spiegato che è malato – le parole sorprendenti rilasciate in queste ore ai microfoni de Il Messaggero ha una specie di schizofrenia. Io lo amo, ma non so se riesco a perdonarlo. Lo so cosa penseranno tutti di me, che sono una madre disgraziata, ma lui è la mia vita. E’ giusto che sia in carcere, ma devono aiutarlo perché lui non vuole prendere le medicine. Io comunque non lo abbandono». Un carattere un po’ fumantino quello di Zeoli: «Si arrabbia spesso – prosegue la madre della piccola nel suo racconto – sbotta, poi si pente ma io non mi arrabbio, lo lascio sfogare. Non ha mai alzato le mani su di noi, a parte qualche sculacciato o rimprovero». Una relazione particolare quella di Federico e Sara, due giovani che si sono conosciuti due mesi fa, ma che ad aprile avrebbero dovuto sposarsi. La ragazza racconta poi come è andata la tragica giornata di ieri, quando Federico era in casa da solo con la piccola Alice: «Mi ha telefonato e detto che dovevo correre a casa perché la bambina aveva perso i sensi all’improvviso dopo aver bevuto dell’acqua e vomitato». La ragazza ha provato a coprire il fidanzato, ma alla fine ha dovuto confessare, anche perché gli inquirenti non hanno mai creduto alla sua versione. La piccola era piena di lividi, dal viso, alla testa, arrivando fino ad un morso all’altezza dell’ombelico. Si può amare una persona così? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

BIMBA DI 22 MESI MASSACRATA DI BOTTE

E’ in grave pericolo di vita la bimba di 22 mesi picchiata dal compagno della giovane madre e attualmente ricoverata in codice rosso al Bambino Gesù. A differenza di quanto emerso nel pomeriggio, quando è stata diffusa la tragica notizia, la bambina lotta ora tra la vita e la morte, ricoverata in prognosi riservata in terapia intensiva all’ospedale pediatrico romano. Secondo gli ulteriori dettagli emersi dal quotidiano Il Tempo, l’uomo arrestato dalla polizia con la grave accusa di tentato omicidio e che nelle passate ore ha parlato di “raptus”, si trovava da solo in casa al momento dell’accaduto. Con lui, i quattro figli della giovane compagna, tra cui la bimba e la sua gemellina di 22 mesi. La stessa bambina pare che in passato fosse stata già vittima della violenza dell’uomo che questa volta si è scagliato con una furia inaudita lasciando sul corpicino anche segni di morsi e tagli. L’uomo avrebbe reagito in maniera così brutale in quanto infastidito dal pianto della bimba. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“È STATO UN RAPTUS”

Il giovane 25emnne, Federico Z., arrestato con l’accusa di tentato omicidio per aver brutalmente pestato la bambina di appena 22 mesi, figlia della sua compagna, ha tentato di giustificarsi. “Non volevo, ho avuto un raptus”, sarebbe stata la sua giustificazione, come riferisce Corriere della Sera nell’edizione online. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe massacrato di botte la bimba prima che la madre potesse rincasare. Al suo arrivo, la compagna avrebbe trovato la piccola priva di sensi, con ferite al volto, segni di tagli e morsi. La lesione più grave però è quella alla testa: i medici del Bambin Gesù hanno riscontrato un ematoma cerebrale. Ora la bimba si trova ricoverata in gravi condizioni nel reparto di Terapia Intensiva. L’uomo arrestato avrebbe già dei precedenti per atti persecutori e lesioni. La madre della piccola vittima, agli inquirenti ha raccontato che il compagno avrebbe giù picchiato in passato la figlioletta sebbene non abbia mai denunciato l’accaduto. La coppia viveva insieme da un paio di mesi e sulla loro relazione si stanno concentrando le indagini poichè non è escluso che la bambina possa essere già stata vittima, in precedenza, di atti violenti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

BIMBA 22 MESI GRAVE, CHOC A ROMA

Dopo l’assurdo caso di Cardito, con la morte del piccolo Giuseppe massacrato di botte dal patrigno ed il ferimento della sua sorellina, arriva oggi l’ennesima storia di violenza ai danni di un minore. Una bimba di appena 22 mesi è stata picchiata brutalmente dal compagno della madre ed ora è in gravissime condizioni. E’ accaduto a Roma, in zona Castelli Romani, come riferisce il quotidiano Il Messaggero nell’edizione online, che riporta anche l’arresto di un uomo di 25 anni con la grave accusa di tentato omicidio. Secondo una primissima ricostruzione, il giovane compagno della madre si sarebbe scagliato con violenza contro la piccola bambina colpendola più volte fino a provocarle un grave trauma cranico, rischiando così di ucciderla. La furia violenza dell’uomo sulla bimba, figlia della fidanzata 23enne, si è scatenata la scorsa notte. La vittima è stata trasportata all’ospedale di Ariccia dalla stessa madre, con varie contusioni in testa e sul resto del corpo. Dopo averla visitata, i medici hanno ritenuto necessario allertare prontamente le forze dell’ordine intravedendo in quelle lesioni tutti i segni dell’inaudita violenza.

BIMBA DI 22 MESI PICCHIATA DAL COMPAGNO DELLA MADRE: ARRESTATO

La mamma 23enne della piccola picchiata brutalmente dal compagno, è stata ascoltata nelle passate ore dagli agenti di polizia ai quali ha fornito la sua versione. A detta della giovane, il compagno l’avrebbe massacrata di botte “perchè piangeva troppo”. A causa del pianto della piccola di soli 22 mesi, l’uomo si sarebbe scagliato con estrema violenza senza che la madre potesse fare nulla per fermarlo e proteggere la sua bambina. Solo dopo averla massacrata è riuscita a trasportarla immediatamente in ospedale. Ora la piccola vittima è stata trasferita dal nosocomio di Ariccia al Bambin Gesù e sarebbe in gravi condizioni. I medici tuttavia hanno fortunatamente fatto sapere che non si troverebbe in pericolo di vita sebbene la sua situazione resti comunque critica. Per il compagno della madre, invece, sono inevitabilmente scattate le manette in attesa di ascoltare anche la sua versione. L’uomo è accusato di tentato omicidio e resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.