A Roma è andato in scena “Il crimine nel piatto degli italiani”, presentazione del rapporto della Agromafie a testimonianze dei crimini commessi nel mondo agroalimentare, a cominciare dalle mozzarelle sbiancate, o dal pesce marcio rigenerato. L’edizione online de IlSecoloXIX ha elencato altri cibi scovati nel corso delle analisi da parte della Coldiretti, come ad esempio le tartine di tartufi cinesi spacciati per italianissimi, ma anche funghi porcini secchi rumeni serviti come nostrani. Come dimenticarsi poi del vino innaffiato dallo zucchero, una sorta di “must” nel tarocco, e la cui aggiunta è vietata in Italia. Un altro degli alimenti maggiormente modificati in Italia è l’olio, colorato alla clorofilla ma venduto invece come extravergine, uno dei fiori all’occhiello del Belpaese. Se invece voleste concludere in bellezza con un bel dolce, oltre al miele tagliato con il riso o il mais, di cui vi abbiamo già parlato qui sotto, attenzione alle banane che vengono dall’Ecuador, prodotte dal lavoro minorile, come denunciato dal ministero del lavoro Usa. Insomma, tutta una serie di nefandezze che non fanno altro che danneggiare il lavoro onesto, e nel contempo, lo stomaco degli italiani. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA MOZZARELLA SBIANCATA NEL “MENÙ CRIMINALE

Mozzarella sbiancata, pesce resuscitato e miele al mais: sono solo alcuni dei casi di cibi “modificati” che la Coldiretti ha presentato quest’oggi a Roma, in un’iniziativa dal titolo “Il crimine nel piatto”. L’associazione dei coltivatori ha voluto informare l’opinione pubblica in merito ai numerosi casi di crimini legati al cibo, che negli ultimi mesi sono stati scoperti: traffici, inganni, frodi e manipolazioni per speculare sul cibo, guadagnando soldi in maniera illecita. Coldiretti, in collaborazione con Eurispes e l’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, ha presentato il sesto Rapporto Agromafie, evidenziando tutti quei prodotti illegali e pericolosi che spesso e volentieri sono finiti sulle nostre tavole, a cominciare dalla mozzarella sbiancata con la soda e dal pesce vecchio riportato in vita con il cafados, miscela di acidi organici e acqua ossigenata che mescolati al ghiaccio fanno sembrare il prodotto fresco e genuino. Ma questi sono solo alcuni degli esempi scoperti, visto che non sono mancati il pane cotto con legna tossica, il miele tagliato con lo sciroppo di riso o di mais, o le nocciole prodotte con il lavoro minorile.



MOZZARELLA SBIANCATA E PESCE RISUSCITATO

«È necessario controllare – le parole del presidente della Coldiretti Ettore Prandini, come riporta Il Messaggeroaffinché tutti i prodotti che arrivano sulle tavole degli italiani, provenienti dall’interno o dall’estero rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti in vendita sugli scaffali o serviti al ristorante, ci sia un percorso di qualità e legalità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute». Prandini pone in particolare l’attenzione nei confronti dei cibi low cost, dietro i quali spesso e volentieri si nascondono «ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi se non l’illegalità o lo sfruttamento». Il volume annuale della agromafie è pari a 24.5 miliardi di euro, un più 12.4% rispetto all’ultimo anno. I criminali si insinuano in ogni parte della filiera alimentare, dalla produzione al trasporto, passando per la distribuzione e la vendita.

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