Giuseppe Noto è morto il 26 settembre del 2013 a Ribera, in provincia di Agrigento (Sicilia). Un decesso che è stato archiviato dagli inquirenti come caduta accidentale in bicicletta, ma i famigliari dello stesso non hanno mai creduto a questa tesi. Sono infatti convinti che Giuseppe sia stato investito da qualcuno poi scappato, e che la gente del posto non abbia mai testimoniato forse per paura di subire qualche ritorsione. La figlia è stato ospite quest’oggi presso la trasmissione di Rai Tre, Chi l’ha Visto? «Sono dovuta andare via da Ribera – racconta in lacrime – perché quando camminavo vedevo la gente che forse conosceva il presunto responsabile della morte di mio padre, e non potevo accettarlo. Ero addirittura arrivata a pensare che anche chi mi stava vicino sapesse qualcosa ma non mi diceva nulla perché aveva paura di parlare». Secondo la donna sono troppi i lati oscuri dell’intera vicenda: «Mio padre sarebbe morto a causa di una caduta procuratasi da solo ma non c’è mai stata una persona che abbia spiegato la dinamica di questa caduta».
GIUSEPPE NOTO, MORTO DOPO CADUTA IN BICI: LA FIGLIA NON CI STA
L’incidente in bici si è verificato attorno alle ore 16:30 del 21 settembre 2013 nei pressi del supermercato Conad di Ribera, un pomeriggio alquanto strano visto che la bici su cui viaggiava il signor Noto è sparita poco dopo, rubata da una signora distinta a bordo di una Mercedes, vista mentre accostava e portava via appunto il mezzo a due ruote. «Una signora distinta perché va a prendere una bici fuori uso – si domanda ancora la figlia – e la carica in macchina? Forse voleva occultare le prove». Tante le voci circolanti in paese, fra cui quella riguardante un giovane alla guida di una Bmw, che forse a causa dell’alta velocità, avrebbe appunto investito il signor Noto, lasciandolo al suolo in fin di vita. «Mio padre era in coma, con l’occhio fuori dalle orbite, non riusciva a chiuderlo: come può essere stata una semplice caduta?». Tocca agli inquirenti decidere il da farsi…