Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha graziato tre persone condannate per omicidio: parliamo di Franco Drì, Giancarlo Vergelli e Vitangelo Bini. Quest’ultimo, 89enne, doveva scontare una condanna a 6 anni e 6 mesi per l’omicidio della moglie malata di Alzheimer: un atto commesso per non vedere più soffrire la compagna di una vita, ma nonostante ciò la Cassazione aveva respinto il ricorso sull’attenuante etica presentato dall’avvocato dell’uomo. L’ex vigile urbano di Firenze ha sempre assistito in casa la moglie Mara Tani, da dodici anni alle prese con la malattia neurodegenerativa, la forma più comune di demenza, fino a quando non divenne necessario il ricovero in una struttura sanitaria di Prato. Una volta appreso il peggioramento delle condizioni della donna, Bini decise di prendere una pistola dalla sua collezione di armi e di raggiungerla nel reparto di degenza uccidendola con tre colpi, al fine di evitare ulteriore sofferenza. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MATTARELLA, 3 ATTI DI CLEMENZA

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi ha concesso la grazia a tre persone condannate per omicidio. Si tratta di Franco Dri, 78enne il quale ammazzò il figlio tossicodipendente al culmine di una lite; Giancarlo Vergelli di 88 anni e Vitangelo Bini di anni 89, questi ultimi due colpevoli di aver ucciso le rispettive mogli malate di Alzheimer. Tutti e tre sono accomunati dal medesimo tragico sentimento della disperazione che li spinse a compiere il loro gesto omicida. Per ciascuno, come spiega TgCom24, la grazia concessa oggi da Mattarella ha riguardato il residuo della pena della reclusione ancora da scontare e che va da un minimo di 3 anni e 6 mesi per Dri a 5 anni e 8 mesi per Bini. Nella sua decisione, naturalmente, il presidente della Repubblica ha tenuto conto di vari fattori tra cui dell’età avanzata di tutti e tre i condannati per omicidio ma anche delle condizioni di salute precarie, “dei pareri favorevoli espressi dalle autorità giudiziarie nonché delle eccezionali circostanze in cui sono maturati i delitti” ed emerse nel corso delle sentenze di condanna.



MATTARELLA CONCEDE GRAZIA A 3 UOMINI CONDANNATI PER OMICIDIO

Con la grazia concessa dal presidente della Repubblica, si chiude così la vicenda giudiziaria di Franco Dri, iniziata nel 2015 quando esplose con un colpo di pistola colpendo al petto ed uccidendo il figlio 47enne tossicodipendente al culmine dell’ennesima lite. In Appello l’anziano malato fu condannato a una pena di oltre 6 anni, in parte scontata. La sua richiesta di grazia era stata sostenuta anche dai cittadini di Fiume Veneto (Pordenone) con una petizione, alla quale si erano aggiunto moglie e altro figlio dell’uomo. Giancarlo Vergelli e Vitangelo Bini, rispettivamente di 88 e 89 anni, uccisero entrambi per disperazione. Oggi hanno ottenuto la grazia da Mattarella. Il primo fu condannato nel febbraio di tre anni fa in Appello a Firenze a 7 anni e 8 mesi per aver ucciso la moglie 88enne malata di Alzheimer. La donna fu strangolata con una sciarpa e rimase accanto al cadavere per circa un’ora prima di costituirsi. Agli agenti spiegò che non ce la faceva più a reggere il repentino peggioramento delle condizioni della donna. Una storia molto simile a quella di Bini, condannato in Cassazione a 6 anni e mezzo per l’omicidio della moglie anche lei malata di Alzheimer. Anche l’89enne uccise per non vederla più soffrire, il primo dicembre del 2007. La moglie era malata da 12 anni e il marito, ex vigile urbano di Firenze, le era stato sempre accanto fino al giorno del suo ricovero a Prato per via del peggioramento delle sue condizioni. La donna fu uccisa con tre colpi di pistola.

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