Una giovane donna si suicida a Trieste il giorno prima del processo contro il suo ex che aveva denunciato per maltrattamenti, pestaggi e minacce di morte. Sono state avviate subito indagini per stabilire eventuali legami tra la sua morte e il processo a carico dell’ex convivente. Gli inquirenti vogliono andare fino in fondo. Giulia si è lanciata nel vuoto alla vigilia dell’udienza preliminare della vertenza giudiziaria: ieri le parti avrebbero dovuto incontrarsi davanti al Gup, ma la 30enne non si è presentata in aula e poi si è diffusa la notizia che il giorno prima si era tolta la vita lanciandosi dal balcone di casa, al sesto piano. E lascia due bambini piccoli. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo di Trieste, il pm titolare delle indagini, Chiara De Grassi, sarebbe stata intenzionata a rinviare a giudizio l’uomo, accusato di vari episodi di minacce e maltrattamenti avvenuti nel 2017.
TRIESTE, SI SUICIDA PRIMA DEL PROCESSO CONTRO L’EX
I carabinieri stanno cercando di ricostruire i contorni della vita privata della 30enne che si è suicidata. Bisogna indagare su contatti, telefonate e messaggi, soprattutto quelli del suo ex marito che ieri sarebbe dovuto comparire per la prima volta davanti ad un giudice per l’udienza preliminare in Tribunale. Qualche ora prima del tragico gesto, Giulia aveva mandato una mail al suo avvocato. «Le comunico che ho deciso di revocare l’incarico nel procedimento penale contro il sig. (qui viene indicato il nome dell’ex compagno, ndr) e che non voglio proseguire con il procedimento civile». Il procedimento riguardava una possibile causa per l’affidamento dei figli. Poche righe con le quali la donna sembrava fare un passo indietro dopo la denuncia, proprio il giorno prima dell’udienza. L’ex è descritto dalle carte giudiziarie come un uomo violento: picchiava la convivente davanti ai bambini e teneva una pistola in casa.