RETTIFICA DEL 25 FEBBRAIO 2019 In merito a quanto riportato nell’articolo seguente ci è giunta richiesta di pubblicazione di una precisazione il cui testo è raggiungibile cliccando qui.
Grazia Di Nicola, donna 48enne di Colliano (Salerno), da tre settimane non ha più nessuna notizia delle sue figlie. La donna, Testimone di Geova, non solo è stata espulsa dalla comunità ma ora anche ripudiata da parte della sua famiglia, accusa di essere una peccatrice. Ora la donna si dice sola e disperata. Tutta “colpa” di una trasfusione, come racconta il quotidiano Repubblica.it e che avrebbe portato le tre figlie di Grazia rispettivamente di 30, 25 e 21 anni ad allontanarsi dalla madre troncando ogni tipo di rapporto con lei e con l’intera famiglia. Le tre ragazze abbandonarono anche la casa dei genitori per essere ospitate da altri testimoni di Geova del posto. Tutto ebbe inizio tre anni fa quando Grazia dovesse sottoporsi ad un intervento chirurgico. La donna rimase fedele alle severe regole imposte dal suo credo rifiutando le trasfusioni di sangue ma ben presto il suo quadro clinico peggiorò e i dottori le fecero pressione affinché cambiasse idea per non mettere a serio rischio la sua vita. Grazia dovette così affrontare un travaglio interiore non indifferente fino a quando accettò di seguire il consiglio dei medici. In seguito alla trasfusione però, la sua vita cambiò per sempre.
GRAZIA DI NICOLA RIPUDIATA DA FIGLIE TESTIMONI DI GEOVA
Le tre figlie di Grazia Di Nicola tre settimane fa hanno deciso di compiere l’ennesimo gesto di repulsione nei confronti della madre e dell’intera famiglia. Dopo aver troncato ogni rapporto, infatti, hanno deciso anche di abbandonare Colliano. Ora la sua famiglia non sa che fine abbiano fatto e da qui parte l’appello disperato della madre, ormai ex testimone di Geova (non per sua scelta): “Papà, il vostro fratellino ed io vogliamo solo essere sicuri che stiate bene. Rispettiamo le vostre decisioni in campo religioso, questo è fuori discussione. Ma voi rendetevi conto del nostro dolore, voi sapete il bene che vi vogliamo, chiamateci”. Un appello al quale al momento le tre donne non hanno replicato. Intanto la 48enne continua a non darsi pace: “Io ho vissuto il terremoto dell’Ottanta, se quella tragedia si ripetesse oggi, se ci fosse una scossa proprio in questo momento, io non saprei in quale casa sono le mie figlie”, dice con amarezza. Già in passato, ha raccontato al quotidiano, era accaduto uno spiacevole incidente del quale però la famiglia era rimasta tristemente all’oscuro. “Non è normale per un genitore che ha cresciuto con sacrifici i propri figli non sapere dove si trovino, non so che cosa fare, spero che riescano a capire quanto stiamo soffrendo per loro e si facciano vive”, ha chiosato.