Giuseppe Pustorino, morto per una leucemia mieloide acuta, forse poteva salvarsi: quel che è certo è che il suo donatore di midollo osseo, non presentandosi in ospedale il giorno del trapianto, lo ha di fatto condannato. La sorella Maria Cristina, intervistata da Quotidiano.net, racconta quei tragici momenti:”Il rammarico, il senso di impotenza per non averlo potuto aiutare. Non esistono inibitori efficaci per la sua forma di leucemia, il trapianto era l’unica speranza di guarigione ma non è andato a buon fine. Nell’agosto scorso è stato trovato un donatore compatibile all’80%, un miracolo. Aveva fatto la tipizziazione, la mappatura genetica dal sangue. Era all’inizio dell’iter ma ha deciso di ritirarsi”. La sorella di Giuseppe non sa il motivo preciso per cui la persona abbia deciso di ritirarsi ma un’idea se l’è fatta:”O è stata superficiale e si è iscritta nel registro tanto per fare, oppure potrebbe anche aver avuto motivi di salute per non accettare”. Resta il rimpianto per il fratello, che aveva appreso il fatto che l’iter che poteva salvargli la vita era iniziato, “ma quando ha saputo del ritiro ci è rimasto malissimo. Una delusione pazzesca, è stato un macigno”. (agg. di Dario D’Angelo)
MORTO GIUSEPPE PUSTORINO
E’ morto Giuseppe Pustorino, medico neurologo di 39 anni, originario di Reggio Calabria. Si era trasferito a Bergamo per lavorare, e a luglio di due anni fa aveva scoperto di essere malato di leucemia mieloide acuta. Dopo la diagnosi terribile, il ragazzo era stato ricoverato a Bergamo e poi sottoposto a trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche. Un’operazione avvenuta con successo, al punto che la malattia sembrava essere indietreggiata, ma per sconfiggerla definitivamente, o per lo meno, “bloccarla”, serviva un altro trapianto. A quel punto, come avvenuto per molti altri casi, come quello del povero Lorenzo Farinelli, è scattato il tam tam in rete, e gli appelli via social e web si sono moltiplicati con l’obiettivo di trovare un nuovo donatore di midollo. Dopo una breve ricerca la bella notizia: il donatore compatibile al 100% viene individuato, peccato però che il giorno del trapianto non si sia presentato.
GIUSEPPE PUSTORINO MORTO DI LEUCEMIA
«Non so se con quel trapianto mio fratello si sarebbe salvato – dice Pietro ai microfoni del Corriere della Sera – non voglio che sia una caccia al capro espiatorio, però di certo quel giorno è come se mio fratello fosse morto due volte». Niente da fare, il donatore misterioso scompare, e nel contempo Giuseppe continua a regredire, e le sue condizioni fisiche peggiorano in maniera inesorabile. La sorella Maria Cristina, mesi dopo, donerà il suo midollo ma compatibile solamente al 50%, ma dopo un ulteriore peggioramento e nuove cure sperimentali, il 28 novembre dello scorso anno Giuseppe muore. «Mio fratello era un grande salutista, stava attento a tutto, è terribile quello che gli è successo – racconta la sorella Maria Cristina – nessuno di noi pensava che sarebbe avvenuto tutto così rapidamente. È stata una botta inaspettata». Se quel donatore si fosse presentato, forse oggi avremmo scritto una notizia differente, «Vorrei che tutti, ma davvero tutti – l’appello del fratello Pietro su Facebook – capissero quanto è importante donare il midollo, perché per molti di questi malati è l’unica speranza di sopravvivere».