Ha rischiato la vita e rischia tutt’ora di non poter più camminare, figuriamoci continuare il sogno di diventare un campione olimpico nel nuoto: eppure Manuel Bortuzzo ha il sorriso nell’annunciare la sua uscita dall’ospedale San Camillo di Roma dopo un mese quasi di ricovero per l’ignobile aggressione e tentato omicidio avvenuta nel quartiere Axa. Due giovani (presunti spacciatori) della periferia di Roma, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, lo hanno scambiato per un loro rivale e gli hanno scaricato diversi spari addosso, di fatto bloccando forse per sempre la possibilità di poter tornare a camminare (anche se la riabilitazione e l’incredibile tempra di Manuel potrebbero portare a risultati incredibili ancora non preventivabili): ora però comincia una nuova vita, come racconta lo stesso giovanissimo Manuel in un video saluto a tutti i suoi followers sui social, «Ragazzi eccomi qua, sto sempre meglio: sono già arrivato al mio nuovo campo da combattimento, sono al Santa Lucia, centro di riabilitazione di Roma».



IL SORRISO STAMPATO IN FACCIA DI MANUEL

Colpisce quel sorriso in volto, col cappellino, senza alcuna vendetta e senza nessun commento di “rivalsa” per quanto il destino pareva gli avesse “giocato” come “scherzo”: ci ricorda davvero molto Bebe Vio, di cui tra l’altro Manuel Bortuzzo dice di volersi ispirare nel suo lungo processo di riabilitazione. «Sono contento, sto bene: volevo ringraziare quelle persone fantastiche che lavorano al San Camillo di Roma, mi hanno dato una mano non solo fisica ma anche morale», spiega ancora il nuotatore divenuto “simbolo” di quello sport “positivo” che per fortuna possiamo ancora vivere e assaporare. «Enorme grazia a tutta la squadra della Federazione che ha contribuito a rendere questo mio percorso migliore: ora sono qua, darò tutto quello he ho perché non vedo l’ora di tornare il prima possibile», si confessa ai social dove tra l’altro rimanda prossimi futuri aggiornamenti sul suo stato di salute. Poi il saluto finale e quell’abbraccio a cui non possiamo che unirci: «grazie del supporto di tutti che mi state dando, ogni giorno sono col sorriso stampato in faccia per quello che mi date: un abbraccio a tutti, ora inizia il vero allenamento».



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