come ha convinto Angelo Pezzotta a persuadere Stefania Crotti ad andare all’appuntamento con la morte? Gli audio dei messaggi inviati dalla donna accusata dell’omicidio della moglie del suo ex amante sono stati resi noti. Per la prima volta si sente cosa ha detto ad Angelo Pezzotta, il “complice involontario e inconsapevole”, prima e dopo l’aggressione alla 42enne. L’audio è stato mandato in onda in esclusiva dalla trasmissione “Quarto Grado”. Il vocale inviato su WhatsApp è stato registrato il 17 gennaio scorso, alle 17.50, proprio quando Chiara Alessandri era a bordo della sua auto e Stefania Crotti era agonizzante nel bagagliaio. Di lì a poco, secondo gli inquirenti, la mamma 42enne è stata abbandonata nelle campagne della Franciacorta e bruciata. Quarto Grado ha mandato in onda diverse porzioni dei messaggi vocali, come quello del 4 gennaio, che permise a Chiara Alessandri di convincere Angelo Pezzotta ad aiutarla e convincere Stefania Crotti a farsi accompagnare ad un appuntamento segreto organizzato dal marito.
OMICIDIO CROTTI, AVVOCATO CHIARA ALESSANDRI “È DISPERATA”
A “La Vita in Diretta” è intervenuto l’avvocato Gianfranco Ceci, difensore di Chiara Alessandri. «Era un soggetto ben introdotto nell’ambito della sua comunità. Era presidente del comitato genitori della scuola elementare. In passato è stata catechista. Il suo passato in qualche modo è specchiato». Ma la richiesta di arresti domiciliari è stata respinta. «C’è una norma prevista dalla Corte costituzionale e dei diritti europei che prevede che una madre indagata, nell’interesse dei figli, possa vederli, frequentarli e accudirli. Inoltre, c’è un diritto da parte dei figli di essere seguiti ed educati dalla madre». In merito al “no” del Riesame, l’avvocato Ceci ha spiegato come sta vivendo questo momento la sua assistita: «Nella disperazione e consapevolezza che si tratti di un fatto grave, sta vivendo il dramma di una mamma lontano dai figli. È indagata per un reato molto grave. I suoi affetti e la sua vita quotidiana in questa situazione le mancano. Ha sempre negato la premeditazione e di aver bruciato il cadavere, è consapevole di aver commesso un fatto grave».