Viene da Trento l’ultima follia No Vax con una campagna pubblicitaria di alcuni gruppi di anti-vaccini che arrivano a paragonare l’esclusione dei bambini dalle scuole addirittura con la Shoah e le leggi razziali durante il periodo nazifascista. Secondo il gruppo SiAmo, che da tempo persegue la campagna di attacco e polemica contro le scelte del Ministero Salute e dello Stato Centrale in merito al tema sempre più delicato dei vaccini. A Trento in questi giorni si è assistito a cartelli come quello in foto “La storia si ripete”, dove si paragonano alcuni “scritti” (riadattati però dai No Vax) del 1939 con quanto avviene oggi nel 2019. «La teoria della superiorità della razza ariana giustifica le esclusioni scolastiche» (Medici e scienziati nel ’39) e poi subito di fianco «la teoria dell’immunità di gregge vaccinale umana giustizia le esclusioni scolastiche», riferita alla comunità scientifica del giorno d’oggi. Sotto la domanda choc, «ma qual’è lo studio scientifico che conferma queste teorie discriminatorie?» con in foto un bimbo ebreo con la giubbina dei lager e la scritta “non ariano” di fianco ad una bimba odierna con scritto “non vaccinata”.



LA REPLICA DI BURIONI

Inevitabili le polemiche ad ampio raggio contro la discussa e discutibile campagna pubblicitaria di SiAmo contro il cosiddetto “vaccinazismo”: il consigliere comunale M5s Andrea Maschio parla di «oltraggio e spregio della storia» e ha chiesto ufficialmente al sindaco di Trento di vietare la sosta del suddetto cartellone itinerante su diversi camion. «I contenuti del manifesto delirante e folle affisso a Trento da un gruppo di no-vax è quanto di più offensivo nei confronti delle vittime della Shoah sia mai stato propagandato negli ultimi anni», fa invece sapere Alessandro Bertoldi, presidente di Alleanza per Israele, dopo aver bollato l’iniziativa dei No Vax come un «volgare delirio». Per il n.1 dei Si-Vax, il professore e immunologo Roberto Burioni, l’unico commento efficace da fare contro tale assurdo “paragone” è una semplice citazione: «Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Ma sull’universo non sono sicuro». Lo diceva Albert Einstein (tra l’altro ebreo e fuggito per le discriminazioni naziste, ndr) diversi anni fa ma in effetti può valere anche per i giorni d’oggi..

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