Il direttore generale Faroni, l’ex dirigente Andrea Mencarini e il responsabile Pianificazione e marketing Pietro Gaspardo: Bpm paga carissimo il conto degli indagati dopo lo svelamento dell’inchiesta sulla truffa dei diamanti e per questo motivo stamane all’apertura della Borsa il titolo di Banco Popolare Milano è crollato. Anche dopo diverse ore dall’apertura, Piazza Affari segna Bpm come il peggior titolo e ovviamente a pesare sui corsi azionari è l’andamento generale delle banche colpite dall’ennesima indagine, questa volta su richiesta della Procura di Milano. Sequestrati circa 750 milioni di euro a Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti oltre che alle società Idb e Dpi: nello specifico, il nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano ha proceduto con il sequestro per 149 milioni alla IDB, 165 alla DPI, 83 milioni al BancoBpm-Banca Aletti, 32 milioni a Unicredit , 11 milioni a Banca Intesa e 35 milioni a Mps. Per il momento dai diretti interessati nella truffa, Vasco Rossi e Federica Panicucci su tutti, non sono giunti commenti ufficiali anche se sicuramente seguiranno azioni dei rispettivi avvocati come per tutte le altre persone che risultano frodate dalla maxi truffa sui diamanti e gli istituti di credito.
I SOSPETTI SUL SUICIDIO DI CLAUDIO GIACOBAZZI
Una maxi truffa di diamanti, ha preso di mira anche alcuni personaggi noti come Vasco e Federica Panicucci, e ha coinvolto numerosi istituti bancari. La Guardia di Finanza di Milano ha disposto il sequestro di 700 milioni di euro anche a cinque istituti di credito, leggasi Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti, nonché due società e una settantina di persone, fra cui Maurizio Faroni, il direttore generale del Banco Bpm. Come spiegato nel focus che trovate più in basso, alcuni soggetti vendevano tramite le banche dei diamanti a prezzi gonfiati, che di conseguenza risultavano essere un investimento “a perdere” invece che proficuo come appunto ipotizzavano gli stessi venditori. Le indagini riguardano il periodo che va dal 2012 al 2016 e non è da escludere che abbiano a che fare con il suicidio molto sospetto di Claudio Giacobazzi, presidente e amministratore delegato di Intermarket Diamond Business (fra le società coinvolte nel sequestro), ritrovato senza vita in una camera d’hotel di Reggio Emilia a maggio del 2018. Per quel caso è stata aperta un’indagine per istigazione al suicidio, che al momento non ha ancora trovato responsabili. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TRUFFA DIAMANTI: ANCHE VASCO FREGATO
La truffa dei diamanti ha coinvolto vip e non, con i preziosi venduti a prezzi gonfiati dopo essere stati spacciati come investimenti sicuri. Numerosi consumatori si sono rivolti agli sportelli di Adoc, che ha tenuto a precisare: «Grazie al nostro sportello legale che sta curando le pratiche, i nostri iscritti hanno richiesto ed ottenuto tempestivamente la restituzione delle pietre e non subiranno alcun danno dal dichiarato fallimento. Diversamente, per tutti coloro che non si sono rivolti ancora a noi uffici e non hanno ancora la disponibilità dei diamanti, la strada si allunga in attesa dei tempi della procedura concorsuale». Proseguono Mauro Bartolini, Valentina Sparavelli e Anna Mura., come riporta La Gazzetta di Lucca: «Adesso riguarda le azioni di risarcimento del danno da esperire contro le banche le quali, in via transattiva, hanno ad oggi proposto un ristoro in una percentuale esigua che non tiene conto della gravità dei danni subiti dai nostri iscritti. Del resto le gravi inadempienze della banca e le informazioni ingannevoli fornite sono incontestabili e appurate dall’Autorità. Resta poi aperto il nodo di chi i diamanti li ha comprati finora senza alcun rispetto delle norme di informativa precontrattuale e di trasparenza. Per questo chiediamo alla Consob di intervenire al più presto con modalità più incisive. Adesso almeno qualche novità positiva può arrivare dalle sanzioni comminate che riguardano le due società ma anche le banche presso i cui sportelli i diamanti sono stati venduti. Come avevamo messo in luce con le nostre inchieste sul campo e le segnalazioni ad Antitrust, le banche sono coinvolte direttamente nella pratica scorretta con i clienti convinti anche in base al rapporto di fiducia che avevano con la banca». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TRUFFA DIAMANTI, 5 BANCHE INDAGATE
Svelata una maxi truffa da oltre 700 milioni di euro (sequestrati) sul traffico di diamanti tra investitori e risparmiatori, tanto da indagare ufficialmente 5 banche: Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti. Secondo quanto riportato dall’Ansa, tra i tanti indagati nella maxi operazione del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza Milano ci sarebbe anche il direttore generale di Banco Bpm Maurizio Faroni: il decreto di sequestro, firmato dal gip di Milano Natalia Imariso, è stato eseguito verso «7 persone indagate e di 7 enti, cioè le 5 banche e le due società, per le ipotesi di reato di truffa aggravata e autoriciclaggio». È però Faroni a quanto risulta dalle carte pubblicate da Repubblica ad essere il vero deus ex machina dell’intera operazione, in attesa che il dirigente ovviamente possa dimostrare la sua innocenza e la sua personale versione dei fatti. A lui vengono contestate le accuse di concorso in truffa, autoriciclaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza: stando al procuratore aggiunto Traghetti e alla pm Colacicco, due società – la Intermarket Diamond Business spa (IDB) e la Diamond Private Investement (DPI) – avrebbero ingannato i risparmiatori (anche illustri come Vasco Rossi e Federica Panicucci) gonfiando di fatto il valore dei diamanti col supporto complice delle banche. Come spiega l’Agi, «l’inchiesta penale segue gli accertamenti dell’Antitrust che, a conclusione di due istruttorie, aveva multato le società venditrici e le banche per un totale di oltre 15 milioni di euro».
TRA I TRUFFATI ANCHE VASCO ROSSI E FEDERICA PANICUCCI
Già nel 2016 il programma televisivo “Report” aveva provato a scoperchiare un traffico sospetto di diamanti venduti dalla IDB e dalla DPI con le quotazioni di Rapaport (il listino internazionale dei diamanti riconosciuto in tutto il mondo, ndr). A quel punto era cominciata una lunga indagine dell’Antitrust che ha portato, con diverse altre puntate d’indagine nelle ultime settimane, all’inchiesta di oggi: l’arco di truffa andrebbe tra gli anni 2012 e 2016 e ora alla sbarra potrebbero finire una settantina di indagati in tutto, con l’aggiunta del reato di corruzione tra privati. Per gli inquirenti gli istituti di credito avrebbero avuto un ruolo fondamentale di intermediazione tra le società e i clienti: tra di essi, anche nomi illustri come il rocker di Zocca Vasco Rossi, la conduttrice Mediaset Federica Panicucci, l’industriale Diana Bracco e l’ex showgirl Simona Tagli. In particolare il cantante emiliano avrebbe investito su quei diamanti circa 2,5 milioni di euro, mentre la Panicucci si sarebbe “limitata” ad una spesa da circa 54 mila euro: in attesa di capire quale sia la reale rete criminale dietro la truffa, torna la bufera mediatica contro le banche italiane dopo i recenti casi Banche popolari e Carige.