Ha cercato di fare chiarezza il maestro di Foligno che si è reso protagonista di un esperimento didattico discutibile, per trattare in classe il tema della discriminazione. L’insegnante ha preso un bambino di colore e l’ha messo in un angolo dicendogli “Quanto sei brutto”. La piccola vittima di questa sperimentazione, si chiama Mike, e come riferisce Il Corriere della Sera stamane, è stato difeso dai propri compagni di scuola: «Mi è piaciuto vedere che tutti gli altri si sono alzati e sono venuti da me – ha spiegato il ragazzino, raccontando l’accaduto alla mamma – si sono messi anche loro alla finestra, ripetendo al supplente di sentirsi uguali a me». I compagni si sono quindi ribellati al maestro, e tutti insieme sono rimasti vicino alla finestra, in piedi, nell’angolo. Mike pare abbia risentito parecchio di questo strano esame, e non voleva più tornare a scuola per paura di subire nuove umiliazioni per il colore della sua pelle. Scoperto l’episodio, il maestro era già stato trasferito in un’altra classe, e nel frattempo la madre di Mike si era rivolta ad un legale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BIMBO DI FOLIGNO MESSO ALL’ANGOLO PERCHE’ NERO
Mauro Bocci fornisce la sua versione: il maestro di Foligno, accusato di aver messo in un angolo un bambino nero e aver detto «guardate quanto è brutto», è intervenuto a Porta a Porta per commentare la notizia. L’insegnante, laureato in Antropologia, ha spiegato: «Da quanti bambini è composta la classe? Quelli che non fanno religione cattolica, tutti gli stranieri o quelli che non vogliono farla. Io ho sempre pochi bambini, una classe da tre, cinque o sei. Tengo a precisare che si è trattato di un equivoco, non sono state queste le parole. Si tratta di una sperimentazione didattica, i ragazzi mi hanno detto di provare: abbiamo parlato di Shoah e integrazione. Per suscitare la provocazione positiva dei ragazzi». Prosegue il maestro a proposito dell’accaduto: «Bisogna educare i giovani a riflettere, suscitare reazioni da parte degli studenti: per questo motivo è stata fatta una provocazione. Se qualcuno facesse una cosa di questo tipo, cosa si fa? Questa è la provocazione, ma è stata fraintesa». «Se ha creato sconcerto, certo: non era la mia intenzione» ha ribadito Bocci. Queste, invece, le parole del sindaco di Foligno, Nando Mismetti: «La reazione della nostra comunità è di sgomento e di sorpresa: la nostra è una comunità solidale, con attenzione alle politiche di integrazione e con una scuola che fa tante iniziative per fare crescere i nostri ragazzi in termini di integrazione. In questo momento proviamo un forte sgomento, da ieri siamo invasi da richieste di valutazioni, interviste e di un forte senso di disagio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IRA CGIL
Il Miur ha sospeso il maestro che a Foligno ha discriminato un bambino nero, la Cgil si scaglia contro l’insegnante. Ecco le parole di Mario Bravi a Umbria Domani: «In una scuola elementare di Foligno si è manifestato un atto intollerabile di razzismo verso un bambino di colore! Invitiamo da subito le autorità preposte a fare chiarezza e se il fatto venisse confermato a prendere gli opportuni provvedimenti verso questi atti incivili e barbari, che la città di Foligno respinge con forza e determinazione! La scuola pubblica deve insegnare i valori costituzionali della tolleranza e dell’integrazione condannando e respingendo ogni atto di inciviltà». I genitori dei bambini che fanno parte della classe incriminata hanno espresso stupore per quanto accaduto: «Mia figlia mi racconta che ha avuto questo maestro come supplente ed è una persona gentile», «Per me questo è razzismo, non si possono fare esperimenti sui bambini, se di esperimento si è trattato», riporta Repubblica. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MIUR SOSPENDE IL PROFESSORE
Non poteva che scatenare l’indignazione generale l’atteggiamento di un maestro che a Foligno ha messo un bimbo di colore in un angolo umiliandolo e denigrandolo davanti ai suoi compagni di classe proprio per il colore della pelle, bollandolo come “brutto”. Un fatto gravissimo che ha ovviamente portato all’inevitabile intervento del Ministero dell’Istruzione. Secondo quanto reso noto dal quotidiano La Nazione nell’edizione online, fonti del Miur hanno fatto sapere che il maestro protagonista della spiacevole vicenda sarà sospeso in via cautelare. Le medesime fonti hanno precisato che “il provvedimento è in via di notifica” e “l’Ufficio scolastico regionale avvierà il relativo procedimento disciplinare”. A farne le spese, dopo l’accaduto, è stata l’intera città di Foligno bollata come “razzista”. Da qui l’intervento del primo cittadino, Nando Mismetti, che ha ribadito le sue intenzioni di fare totale chiarezza sull’episodio definendo la sua città ospitale e smentendo le voci di “città razzista”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PD: “GOVERNO NON CONDANNA?”
Condanna politica unanime per quanto accaduto a Foligno, con un bimbo nero umiliato dal maestro. Ecco le parole del dem Eugenio Comincini: «Mette veramente i brividi leggere che a Foligno un maestro abbia messo all’angolo un bimbo di colore, invitando i suoi compagni a vedere “quanto fosse brutto”. Si faccia chiarezza su una vicenda che non ha nulla a che vedere con quello che i bimbi dovrebbero imparare a scuola». Questo l’attacco di Laura Boldrini: «Leggo che un bambino in classe sarebbe stato umiliato per il colore della pelle: indegno. Chi lo ha fatto non ha nulla da insegnare a nessuno, non può lavorare in una scuola e deve risponderne quanto prima di fronte alla legge». Infine, le parole di Simona Malpezzi: «A Foligno accade la cosa peggiore che esista: l’umiliazione pubblica di un bambino per suo aspetto e il colore della pelle. Il governo ha intenzione di esprimere una condanna oppure anche qui si tratta di una questione di sicurezza?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LE PAROLE DEL MINISTRO BUSSETTI
Il caso del maestro di Foligno che ha umiliato, a suo modo di vedere per un esperimento sociale, un bambino di colore mettendolo all’angolo, sta facendo discutere. Molte le persone che si sono espresse sulla vicenda, fra cui il ministro dell’istruzione pubblica, Marco Bussetti, che ha utilizzato il proprio profilo Twitter per commentarla: «Sul caso di Foligno ho immediatamente attivato l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria per effettuare le opportune verifiche. Saremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Da condannare». Il maestro ha ripetuto l’esperimento anche in un’altra classe, fino a che la mamma di un alunno ha deciso di denunciare l’episodio via Facebook. Una volta divenuto pubblico, il fatto è salito alla ribalta della cronaca e si è poi attivata la macchina dei controlli. «Potremmo essere di fronte ad un fatto di gravità inaudita», sottolinea la Cgil Umbria in un apposito comunicato diffuso nelle ultime ore: «Ogni forma di discriminazione è odiosa – proseguono i sindacati umbri – ma se questa avviene in una scuola e da parte di chi dovrebbe trasmettere cultura e valori positivi ai ragazzi, allora il tutto assume contorni ancora più inquietanti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FOLIGNO, MAESTRO UMILIA BIMBO NERO
Il ministero dell’Istruzione avrebbe chiesto una relazione agli uffici territoriali riguardo il caso del maestro supplente di Foligno che ha umiliato un bambino di colore mettendolo all’angolo. Il caso dunque è già all’attenzione del Miur. «Siamo stati informati di questo presunto caso e stiamo predisponendo tutti gli accertamenti necessari», ha dichiarato Antonella Iunti, dirigente dell’ufficio scolastico regionale, all’Ansa. Né la dottoressa Iunti né la dirigente della scuola sono entrate nel merito della vicenda. Per il momento non sarebbe stata fatta nessuna segnalazione alle forze di polizia. «Abbiamo parlato con la dirigente scolastica che per adesso ci ha confermato l’episodio, ma va chiarito. Spero che non sia davvero come lo hanno raccontato perché sarebbe gravissimo, la città di Foligno è una città ospitale e non c’è assolutamente nessun razzismo». Queste invece le parole del sindaco Nando Mismetti rilasciate all’AdnKronos. (agg. di Silvana Palazzo)
FOLIGNO, MAESTRO METTE ALL’ANGOLO UN BAMBINO NERO
Insegnare agli studenti il valore dell’uguaglianza e l’importanza dell’integrazione è fondamentale, ma il metodo usato da un maestro di Foligno, se di esperimento davvero si trattava, ha avuto esiti sconcertanti. L’uomo in questione ha costretto un bambino nero a voltarsi verso la finestra e lo ha additato davanti a tutta la classe come «troppo brutto» per essere guardato in viso. Il maestro di scuola elementare si è giustificando parlando di «un esperimento sociale», intanto monta l’indignazione dei genitori, a cui i bambini hanno raccontato quanto accaduto in classe. Per questo si sono rivolti subito ad un avvocato. L’episodio infatti si sarebbe ripetuto con le stesse modalità nella classe di un’altra bambina nera, la sorellina maggiore del piccolo. Stando a quanto riportato da La Repubblica, la vicenda è avvenuta nei giorni scorsi in una scuola elementare di Monte Corvino, un quartiere di Foligno. «Ma che brutto che è questo bambino nero! Bambini, non trovate anche voi che sia proprio brutto? Girati, così non ti devo guardare», avrebbe detto il maestro, secondo i racconti riportati dai genitori.
VERIFICHE IN CORSO
È andato verso la finestra, ha disegnato un segno sui vetri e ha costretto il bambino nero a guardare verso il segno, con le spalle alla cattedra. Lo hanno raccontato i bambini ai loro genitori. Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha dichiarato: «Stiamo facendo tutte le verifiche del caso, che è esploso ieri dopo un post pubblicato su Facebook in cui si raccontava la vicenda». Questa vicenda non è stata confermata dalla dirigenza scolastica, la dottoressa Marconi: «Ho informato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ritengo molto grave quello che è emerso e preferisco non fare ulteriori dichiarazioni perché non voglio inficiare un’indagine interna che deve essere rigorosa ed efficace». Il maestro avrebbe spiegato che si è trattato di un esperimento sociale ispirato ad altri che si trovano in Rete: voleva mostrare ai bambini l’ingiustizia di un comportamento visibilmente razzista. Ma il risultato è stato scioccante e ha portato i genitori a denunciare l’episodio sui social e a un legale per portare la vicenda in tribunale.