Il frate congolese Gratien Alibi, meglio noto come Padre Graziano, dovrà scontare 25 anni in carcere per l’omicidio di Guerrina Piscaglia. E’ stata questa la decisione della Corte di Cassazione che due giorni fa si è espressa respingendo il ricorso presentato dalla difesa dell’uomo e confermando la condanna emessa in Appello il 14 dicembre di due anni fa. Secondo l’accusa il religioso avrebbe ucciso la donna, scomparsa misteriosamente da Ca’ Raffaello, nell’Aretino, il primo maggio 2014, poichè lei aveva minacciato di rendere pubblica la loro relazione che avrebbe potuto rovinarlo. Del caso se ne occuperà questa sera la trasmissione Quarto Grado che si concentrerà in particolar modo sulla prima reazione di padre Graziano subito dopo la condanna in Cassazione, giunta dopo circa tre ore di camera di consiglio. Una sentenza che il frate congolese non ha affatto mandato giù, al punto da accusare lo Stato italiano di razzismo. Proprio all’inviato di Quarto Grado, prima ancora di apprendere la decisione degli ermellini aveva replicato duramente: “Razzismo, non potevo aspettarmi altra cosa. Questo è lo Stato italiano. Io dico quello che so”. Il religioso aveva accolto la sentenza dopo lunghe ore trascorse in preghiera nel monastero dei premostratensi, l’ordine religioso al quale appartiene e nel quale era stato ospitato durante i domiciliari. Da qui è poi stato trasferito nella tarda serata di mercoledì al carcere di Rebibbia, scelto appositamente per questioni logistiche e di accoglienza relativa a religiosi che si macchiano di crimini.
PADRE GRAZIANO CONDANNATO, QUANTO RESTERÀ IN CARCERE
La detenzione per Padre Graziano, secondo quanto riferisce oggi Corriere di Arezzo, si preannuncia tutt’altro che semplice. Ma per quanto tempo il frate congolese accusato del delitto di Guerrina Piscaglia resterà in cella? Il prossimo 23 aprile Gratien avrà già scontato 4 dei 25 anni di reclusione previsti. Il quotidiano ha voluto azzardare un calcolo dal momento che in caso di buona condotta il religioso potrà usufruire della liberazione anticipata che garantisce uno sconto di 45 giorni ogni sei mesi (ovvero tre mesi ogni anno). Stando a tale proiezione, ad aprile Graziano dovrà scontare altri 20 anni durante i quali maturerebbe uno sconto di ulteriori 5 anni. Fino al 2034 saranno 15 gli anni da scontare ma non prima di sette anni potrà usufruire di permessi premio e semilibertà. Se da una parte c’è la difesa dell’uomo condannato, la quale attende le motivazioni della Cassazione per potersi rivolgere alla Corte Europea, qual è invece la reazione della Chiesa? Al momento non si sa ancora quando Padre Graziano sarà ridotto allo stato laicale. Da parte dell’ordine dei Premostratensi infatti, al momento giungono solo parole evasive e di grande imbarazzo. La Curia di Arezzo si è limitata con una nota a prendere atto della conclusione (al momento) della vicenda giudiziaria esprimendo vicinanza alla famiglia della vittima che, a sua volta, ha rinnovato la richiesta di incontrare Papa Francesco in Vaticano.