Nel giorno in cui il Tribunale regionale di Essen ha deciso che la sentenza emanata in Italia nel 2016 ai danni di due dirigenti della Thyssenkrupp è finalmente applicabile anche in Germania, in attesa di capire quale esito potrà avere il ricorso già presentato dai loro legali, arrivano le prime reazioni. Se Laura Rondò, sorella di una delle vittime del rogo allo stabilimento di Torino in cui persero la vita anche altre persone, si è detta “disgustata”, affermando di essere stata presa in giro per anni e di non voler nemmeno immaginare che possa esserci ancora un appello per i due manager, il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, le ha fatto eco: infatti la donna ha detto di essere stufa auspicando che “l’Italia non permetta una cosa del genere” e il Guardasigilli in quota Movimento 5 Stelle ha fatto sapere sul proprio profilo Facebook che si continuerà a monitorare la situazione giorno per giorno in attesa dei prossimi sviluppi. (agg. di R. G. Flore)
I DUE DIRIGENTI IMPUGNERANNO IL RICORSO
Ordine di carcerazione anche in Germania per i due manager tedeschi della Tyssen, condannati per il noto rogo dello stabilimento, 12 anni fa, nel 2007. Si aprono quindi le porte della galera per i due responsabili, così come accaduto per i loro colleghi italiani. L’ordine di carcerazione per i manager teutonici della Thyssenkrupp, come ricorda l’edizione online del quotidiano Repubblica, è stato emanato nel nostro paese nel 2016, e da oggi è applicabile anche in Germania, come ha deciso il tribunale regionale di Essen, che lo scorso 17 gennaio si era pronunciato sul caso di Harald Espenhahn, e il successivo 4 febbraio su quello di Gerald Priegnitz. Come riferisce l’agenzia Ansa, i due manager, tramite avvocati, hanno deciso di impugnare fin da subito la decisione, facendo ricorso presso la corte di appello di Hamm, e prima che questa non si pronunci non potranno essere incarcerati. Il tribunale di Essen aveva emesso ordine di carcerazione nei confronti dei due manager, dopo aver chiesto all’autorità giudiziaria italiana la traduzione di tutte le sentenze pronunciate in precedenza.
THYSSEN, ORDINE DI CARCERAZIONE PER MANAGER TEDESCHI
Francesco Saluzzo, procuratore generale del Piemonte, aveva così formato un collegio di 8 traduttori lo scorso mese di luglio, e in pochi giorni avevano portato a termine il lavoro; dopo di che le carte erano state immediatamente trasmesse in Germania. Il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, è stato informato ieri della decisione del tribunale di Essen, come aveva precisato lo stesso guardasigilli attraverso la propria pagina Facebook: «La sezione esecuzioni penali del Tribunale di Essen ha dichiarato ammissibile l’esecuzione della sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Torino il 29 maggio 2015. Ma non è finita, i due condannati hanno impugnato il verdetto. Continueremo a monitorare – concludeva Bonafede – giorno per giorno la vicenda e terremo informati tutti voi e soprattutto le famiglie». Della vicenda della Thyssenkrupp e dei manager tedeschi liberi, si è occupata recentemente anche la trasmissione Le Iene.