Dopo 7 mesi di ricerche nei boschi di Serle, si chiudono ufficialmente le indagini sulla piccola 12enne autistica scomparsa lo scorso 19 luglio nelle campagne attorno alla provincia di Brescia: si chiama Iuschra Gazi, era di origini pakistane e soffriva di una forma di autismo particolare. Si trovava con l’educatrice della Fondazione bresciana assistenza psicodisabili che però la perse di vista e per questo motivo resta indagata dalla procura di Brescia, come stabilito oggi nella chiusura del faldone d’inchiesta: l’atto, nei fatti, spiega come gli inquirenti giudicano ormai la condizione di Iuschra irrecuperabile e perciò morta proprio in quei boschi (o chissà dove) nel luglio 2018. Il corpo manca, i misteri restano moltissimi, eppure oggi dopo 7 mesi di indagini, scoperte poi rivelatisi fasulle e sospetti, si chiude l’intera inchiesta.
PER LA PROCURA IUSCHRA È MORTA
L’unica indagata resta proprio l’educatrice accusata ora di omicidio colposo: nei prossimi 20 giorni la donna dovrà farsi interrogare o depositare una memoria difensiva: come spiega Repubblica, a quel punto la procura stessa di Brescia dovrà decidere se procedere chiedendo il rinvio a giudizio o se archiviare definitivamente l’accusa nei suoi confronti. Iuschra sembra essere sparita nel nulla, senza alcuna traccia lasciata se non quella di essere stata vista per l’ultima volta da un passante mentre correva da sola: si era appena allontanata dal gruppo di ragazzini da poco scesi dal pullman per la gita e l’educatrice che l’aveva in consegna se l’era persa per un solo singolo attimo fatale. «Ho provato ad inseguirla» raccontava l’educatrice mesi fa, poi però non riuscì a raggiungerla perché troppo veloce: il padre in questi mesi ha lasciato diversi appelli in lacrime dove chiedeva a gran voce di «riprendere le ricerche» ma ormai viene ritenuto tutto inutile. Iuschra, 12 anni di innocenza nel mondo dell’autismo, non c’è più: o almeno, non si cerca più..