Fabrizio Corona “diffidato”: non potrà più lasciare la Lombardia fino al 30 marzo per serate e programmi tv, come riportato dal Corriere della Sera. Lo ha deciso il magistrato del Tribunale di Sorveglianza Simone Luerti che ha pensato ad una specie di “cartellino giallo” per Corona. Questo perché l’ex re dei paparazzi, affidato ai servizi sociali per le condanne subite, ha commesso una serie di violazioni dimostrando la sua «colpevole ed eccessiva superficialità». A dicembre era stato autorizzato per un’attività nel Vicentino, invece ha raggiunto Udine senza autorizzazione. Il 13 gennaio è stato sorpreso di fronte alla carraia di San Vittore. C’è poi la visita al boschetto della droga di Rogoredo per “Non è l’Arena”. Più volte la Procura generale ha chiesto che Fabrizio Corona torni in carcere, intanto l’agenzia del Demanio gli ha ordinato di lasciare la sua ormai ex casa in centro a Milano entro il 15 giugno perché confiscata dai giudici delle misure di prevenzione. (agg. di Silvana Palazzo)



LA REPLICA SUI SOCIAL: “IO SORRIDO E ME NE F…”

Fabrizio Corona replica su Instagram alla notizia del suo sfratto dall’appartamento di Milano. L’ex re dei paparazzi risponde alle ultime notizie sul proprio conto. “Ogni giorno leggo notizie su di me. L’altro giorno leggevo di essere stato indagato perché non pago gli alimenti a mio figlio che vive con me da cinque anni e fa una vita, grazie a Dio, piena di tantissime cose quindi una notizia assolutamente non vero. Oggi leggo che sono stato sfruttato da casa e che sono stato di nuovo denunciato dalla Procura di Milano per chiedere di nuovo l’arresto. Mi faccio tantissime risate: mi godo la mia casa, mi godo la mia libertà e mi viene solo da ridere a pensare che ci sono delle persone che vivono la loro triste vita per cercare di buttarmi di nuovo in galera. Io sorrido e me ne fotto”, dice Corona in una serie di storie su Instagram. L’ex re dei paparazzi, dunque, è tranquillo, pronto a godersi la sua libertà (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



FABRIZIO CORONA: “ENTRO 4 MESI DEVE LASCIARE LA CASA”

Continuano i problemi per Fabrizio Corona che in queste ore ha ricevuto un avviso di sfratto. L’ex paparazzo dei vip torna nell’occhio del ciclone, ma questa volta per un problema giudiziario. Corona, infatti, ha soli 4 mesi di tempo per lasciare la casa ubicata in via De Cristoforis, zona centralissima di Milano. L’appartamento milionario era stato confiscato circa un anno fa della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e quindi è di proprietà dello Stato. Ma non finisce qui, Fabrizio prossimamente dovrà rispondere anche durante un altro processo per i mancati assegni di alimenti lasciati al figlio Carlos, nato dalla relazione con Nina Moric. Il Pm Luca Guaglio ha contestato la violazione degli obblighi di assistenza familiare in seguito alla denuncia ricevuta da parte di Nina Moric per un debito di circa 100 mila euro. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



FABRIZIO CORONA DEVE LASCIARE LA CASA IN VIA DE CRISTOFORIS

Fabrizio Corona sfrattato dalla casa che gli è stata confiscata quasi un anno fa dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale milanese. Questo il provvedimento stabilito dall’Agenzia del Demanio e contenuto negli atti del Tribunale di Sorveglianza relativo all’abitazione di via De Cristoforis, che l’ex re dei paparazzi dovrà liberare entro 120 giorni. Quattro mesi di tempo che serviranno a Corona per trovare una nuova sistemazione, diversa da quella oggetto del provvedimento di sfratto situata nella zona della movida milanese. Come riportato dall’ansa, il Tribunale di Sorveglianza è lo stesso che qualche mese fa ha confermato l’affidamento terapeutico per Corona con dimora nella casa già confiscata. La notifica è presenta anche negli atti della Procura generale che con l’Avvocato generale Nunzia Gatto ha chiesto di recente ancora la revoca dell’affidamento.

FABRIZIO CORONA, AVVISO DI SFRATTO

Ma quali sono le motivazioni che hanno portato l’agenzia del Demanio a richiedere lo sfratto di Fabrizio Corona dalla casa confiscata di via De Cristoforis? Come riportato da Il Messaggero, la comunicazione risale al 15 febbraio con Corona che è stato invitato a lasciare la casa vicino Corso Como “entro 120 giorni” poiché non ha titolo per abitarci. Dal momento che lo scorso aprile l’abitazione è stata confiscata (era intestata “fittiziamente” ad un suo collaboratore) su decisione della Sezione misure di prevenzione presieduta da Fabio Roia, la casa appartiene adesso allo Stato. La decisione arriva però per Corona inaspettata poiché lo scorso 30 novembre il Tribunale di Sorveglianza, confermando l’affidamento terapeutico per dipendenza dalla cocaina, aveva continuato ad indicare come sua dimora quella casa di via De Cristoforis già confiscata. Su questo fronte c’è da registrare la richiesta della Procura generale, che nelle scorse settimane ha depositato ai giudici della Sorveglianza un’altra richiesta di revoca dell’affidamento, sottolineando la condotta di Corona, chiamato a curare la dipendenza dalla droga ma recatosi lo scorso dicembre nel “boschetto della droga di Rogoredo” come “agente provocatore” per la trasmissione “Non è l’arena” di Massimo Giletti su La7, malgrado tra le prescrizioni del suo programma vi sia il divieto di frequentare tossicodipendenti.