Picchiata e segregata in casa, nonchè minacciata di morte: questo il dramma vissuto da Fernanda e dai suoi figli, salvati dall’intervento delle forze dell’ordine. Una storia di violenza che ricorda quanto accaduto a Fucecchio o a Parma, con la donna che ha spiegato a I Fatti Vostri: «Le cose sono cambiate, le ho superate anche se è servito un po’ di tempo. Era un uomo pericoloso: lo avevo conosciuto attraverso delle amicizie in comune attraverso un social network. Pensavo fosse affidabile, faceva parte del gruppo di mio marito: si era reso subito disponibile ad aiutarmi in un momento in cui ero affranta e piena di responsabilità». Prosegue Fernanda: «Quando ha iniziato a dimostrarsi violento e autoritario, è maturato dentro di me questo malessere e ho cominciato a pensare di cambiare: ho cercato di elaborare la strategia migliore per poter dire basta in maniera concreta e sicura».



PICCHIATA E SEGREGATA IN CASA: “MINACCE CON UN MACHETE”

Un amore ossessivo, come spiega la donna: «Mi avrebbe raggiunta ovunque e uccisa, non mi avrebbe mai dato pace. Mi ha spesso minacciato di morte, mi alzava le mani: mi maltrattava anche a livello psicologico, non potevo esprimermi o uscire con le mie colleghe. Era ossessivo nella sua gelosia. Lui voleva il controllo su tutto, non voleva che frequentassi neanche le mie colleghe del lavoro. Litigavamo anche se io indossavo una biancheria nera, convinto che si vedesse sotto la divisa bianca. Io ho sempre taciuto, sono sempre stata calma perché ci sarebbe stata un’escalation di violenza inutile». «Mi minacciava con un machete», rivela ancora, con la rabbia che si scatenava anche nei confronti dei suoi figli: «Voleva che lo chiamassero papà, non voleva che li portassi al cimitero: non dovevo ricordare le cose del passato, dovevo voltare pagina. Era geloso del mio passato, era ossessivo su qualunque sfumatura di vita mia precedente».

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