La procura di Pistoia ha disposto il sequestro della salma della 28enne Cristiana Capecchi, la giovane donna deceduta nei giorni scorsi dopo essere stata ripetutamente mandata a casa dall’ospedale della città. La ragazza è morta dopo il quarto accesso in pronto soccorso in seguito ad un arresto cardiaco. Come spiega l’agenzia di stampa Ansa, il sequestro è scattato nella giornata odierna nell’ambito delle indagini medico legali che la procura intende svolgere al fine di fare chiarezza sulle cause del decesso della 28enne. Al vaglio le presunte responsabilità del personale medico che nei giorni precedenti l’aveva visitata per poi dimetterla continuamente. La decisione presa dai pm ha così bloccato il riscontro diagnostico che la Asl Toscana Centro aveva in programma di eseguire nella mattinata di oggi. Nell’ambito della conferenza stampa che si è tenuta oggi, il direttore generale della Asl Paolo Morello Marchese ha dichiarato: “Non è stato possibile procedere secondo il nostro piano di approfondimento perché stamani abbiamo ricevuto da parte dell’autorità giudiziaria il sequestro della salma”. Al momento non ci sarebbero comunque avvisi di garanzia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GENITORI: “VERITÀ!”
E’ tanta la disperazione dei genitori di Cristiana Capecchi, la commessa di appena 28 anni morta in seguito ad arresto cardiaco dopo essere stata dimessa per quattro volte dall’ospedale di Pistoia, San Jacopo. La donna si era rivolta nei giorni scorsi lamentando dei problemi respiratori a causa di una bronchite che stava cercando di curare da 20 giorni ma ogni volta, dopo le visite, veniva puntualmente dimessa, fino alla tragedia, forse fin troppo annunciata. “Vogliamo la verità, non si può morire così a 28 anni”, è l’urlo di dolore della famiglia di Cristiana, come riferisce oggi Corriere della Sera. Quella verità, purtroppo, arriverà solo in seguito all’autopsia che è stata eseguita nella giornata odierna. La Asl di Pistoia ha intanto aperto un’inchiesta interna mentre al momento non risultano inchieste della procura che, quasi certamente, prima di decidere se aprire un fascicolo, vuole aspettare gli esiti delle analisi mediche eseguite sulla salma. Le testimonianze di amici e parenti hanno confermato che la giovane era stata colpita da circa un mese da una violenta forma di bronchite. “Aveva chiamato guardia medica, era andata dal medico di famiglia e poi diverse volte all’ospedale per farsi vistare ma al nosocomio pistoiese l’avevano sempre mandata a casa dicendole di non preoccuparsi”, hanno dichiarato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ARRESTO CARDIACO: DOMANI AUTOPSIA
domenica è morta la giovane 28enne Cristiana Capecchi. La ragazza si era recata per diverse volte al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo della città toscana ma dopo ogni visita medica era sempre stata dimessa. Domenica scorsa l’ennesimo arrivo d’urgenza e ancora una volta il ritorno a casa dove però è stata colpita da un arresto cardiaco che l’ha uccisa. Da circa 20 giorni la ragazza era stata colpita da una forte bronchite che l’aveva portata a rivolgersi per quattro volte in ospedale dove però non le è mai stata data alcuna prescrizione particolare. Questo perchè, come spiega Il Giornale nell’edizione online, la guardia medica che l’ha vista più volte non ha mai rilevato nulla di particolare. Sulla vicenda la Asl ha prontamente aperto una indagine interna e disposto l’autopsia che si terrà già domani. Il direttore del dipartimento di emergenza-urgenza ha convocato un cosiddetto “audit clinico” interno con il responsabile del Dea di Pistoia e con gli operatori medici che hanno gestito il caso. In seguito all’autopsia, la Asl deciderà se procedere con eventuali provvedimenti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DRAMMA A PISTOIA
Si era sentita male diverse volte negli ultimi giorni, e almeno in quattro occasioni aveva deciso di recarsi all’ospedale San Jacopo di Pistoia: tutte le volte, però, la 28enne Cristina Capecchi era stata rimandata a casa. Fino a ieri, fino a quando non è morta per colpa di un arresto cardiaco che l’ha colpita mentre si trovava nella sua abitazione. Come riportato da Il Tirreno, l’Asl Toscana Centro ha aperto un’inchiesta per fare luce sui fatti e disposto per domani, giovedì 28 febbraio un riscontro diagnostico per valutare “eventuali provvedimenti”. Nella sua ricostruzione dei fatti, l’azienda sanitaria ha spiegato come la direzione dell’ospedale abbia “inoltre segnalato il decesso al rischio clinico aziendale, che ha iniziato gli accertamenti”. Le verifiche dovranno chiarire se la 28enne impiegata, morta in seguito ad una crisi respiratoria nonostante il trasporto d’urgenza con l’ambulanza del 118, sia stata vittima di un’errata valutazione da parte dei medici che in passato l’avevano visitata e rimandata a casa.
PISTOIA, 28ENNE MORTA DOPO ESSERE STATA RIMANDATA A CASA 4 VOLTE DALL’OSPEDALE
L’Asl Toscana Centro che ha avviato un’indagine sulla morte della 28enne Cristina Capecchi, sostiene che la donna sia arrivata al dea di Pistoia alle 20.30 di domenica, in arresto cardiaco: “Le manovre di rianimazione erano iniziate già nella sua abitazione, dove si era resa necessaria l’intubazione, e sono proseguite durante tutto il percorso in ambulanza verso l’ospedale”. Una volta arrivata all’ospedale San Jacopo di Pistoia, la ventottenne “è stata presa immediatamente in carico dai medici, dal cardiologo e dal rianimatore. Gli operatori hanno proseguito ininterrottamente le manovre di rianimatorie senza nessun risultato fino a dover constatare il decesso”. Secondo quanto hanno raccontato i suoi familiari, la giovane era da una ventina di giorni che non si sentiva bene, da quando era cioè alle prese con una brutta bronchite. Oltre a ricorrere alle cure della guardia medica e del medico di famiglia, la Capecchi era andata almeno 4 volte all’ospedale per farsi visitare e tutte le volte era stata rimandata a casa. Non è da escludere che oltre all’indagine interna possa muoversi pure la procura con un fascicolo per ricostruire quanto accaduto nei giorni precedenti la morte della giovane.