Selene Ticchi non ci sta: la donna che il 28 ottobre indossò a Predappio la t-shirt con la scritta “Auschwitzland” e per questo motivo è stata condannata a pagare una multa da 9.050 euro chiederà il processo. Intervistata da “Bologna Today”, la diretta interessata ha commentato così la notizia rilanciata dall’Anpi:”A me non è stato notificato nulla. Come fanno a saperlo se io non ho ricevuto nulla?”. L’atto però sarebbe stato già notificato al difensore d’ufficio: “Venerdì sarò a Forlì per motivi di lavoro, andrò anche a informarmi, ma dico sin da ora che farò opposizione perché voglio essere processata. Non vedo l’ora di andare in udienza e ci andrò a testa alta. La sentenza della Cassazione di febbraio parla chiaro: neanche il saluto romano è reato, men che meno ho istigato all’odio razziale, non sono andata a Predappio con un cartello contro gli ebrei”. Selene Ticchi aggiunge:”Mi sono informata, neanche la Disney può citarmi perché il font è libero, solo la scritta Walt Disney è coperta da copyright”. E la t-shirt? “A me l’hanno regalata, ma è in vendita su Google, un tifoso serbo della Stella Rossa qualche anno fa la indossava e la foto gira tranquillamente in rete”. (agg. di Dario D’Angelo)



IL MOTIVO DELLA CONDANNA

Multa di 9mila euro per Selene Ticchi, la donna che l’ottobre scorso indossò a Predappio la t-shirt con la scritta “Auschwitzland” in occasione della commemorazione della Marcia fascista su Roma. Come spiegato dall’Agi, la donna è stata oggetto di un decreto penale di condanna a quattro mesi di reclusione, commutati in 9 mila euro, emesso dal gip di Forlì Monica Galassi su richiesta della procura. La notifica del provvedimento è giunta all’Anpi in quanto parte offesa nel procedimento. La donna, già candidata nel 2007 a sindaco di Budrio (Bologna) con la sua lista civica ‘Aurora Italiana’, è imputata per il reato previsto dall’articolo 2 della legge 205 del 25 giugno 1993, la cosiddetta Legge Mancino, che punisce e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista. Selene Ticchi potrà in ogni caso presentare opposizione al decreto penale. (agg. di Dario D’Angelo)

T-SHIRT CON LA SCRITTA “AUSCHWITZLAND”: SELENE TICCHI CONDANNATA

Lo scorso ottobre fece molto discutere la scelta di Selene Ticchi di presentarsi alla commemorazione della marcia su Roma indossando la t-shirt con la scritta “Auschwitzland”. Quella maglietta di cattivo gusto, che nel disegno ricalcava quelle di Disneyland con la differenza che sul petto venivano mostrati i cancelli del campo di concentramento polacco, adesso è costata alla donna una multa da 9.050 euro. Questa la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Forlì, come reso noto dall’Anpi Nazionale sul sito ‘Patria indipendente’, che ha sancito per la donna un decreto penale di condanna a quattro mesi di reclusione convertita in multa. Quando scoppiò il caso, veementi furono le reazioni alla scelta della Ticchi, non solo da parte dell’associazione dei Partigiani ma persino da Forza Nuova, il partito di estrema destra di cui la donna si professava militante.

T-SHIRT AUSCHWITZLAND, CONDANNATA A MULTA DI 9000 EURO

Esulta l’associazione partigiani per la condanna emessa dal tribunale di Forlì nei confronti di Selene Ticchi, la donna che ha indossato la t-shirt Auschwitzland a Predappio. La sentenza “dà ragione all’Anpi nazionale”, commentano i partigiani, “e a tutti coloro che hanno denunciato il reato, una sentenza che rispetta le leggi vigenti, a cominciare dalla legge Mancino, e rispetta la XII Disposizione finale della Costituzione che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”. Miro Gori, presidente dell’Anpi di Forlì, ha definito la condanna “giustissima” alla luce di un gesto “vergognoso e ignobile”. Secondo Gori, il gesto di Selene Ticchi è lo specchio di un “clima di odio, intolleranza, razzismo che sta dilagando” e di fronte ai quali, “non si può parlare di minuzie”, perché la conseguenza poi “è il mettere un bambino nero contro il muro”, come accaduto in una scuola elementare di Foligno.