Emergono ulteriori dettagli in merito alla tragedia di Asiago, dove una donna di 43 anni, Silvia, ha ucciso i suoi genitori per poi togliersi la vita. La chiave sta nella fragilità psichica della figlia, una donna che non aveva praticamente vita sociale, al di là di un fidanzamento “strano” con un uomo di 20 anni più vecchio di lei, e che è stato tra l’altro colui che ha avvisato l’amministratore di condominio che qualcosa non andava. I coniugi sono stati trovati morti nel proprio letto, imbottiti di psicofarmaci, mentre Silvia è stata rinvenuta riversa nel corridoio ai piedi delle scale interne che dividevano la casa. Inizialmente alcune ecchimosi trovate sul corpo della stessa donna avevano fatto pensare ad una possibile aggressione, ma non ci hanno messo molto gli inquirenti a ricostruire l’accaduto: Silvia sarebbe infatti salita al piano di sopra per drogare e uccidere i genitori, quindi avrebbe assunto altresì gli psicofarmaci, per poi perdere i sensi e cadere dalle scale. Una famiglia che viveva isolata ad Asiago. Il signor Italo Marzaro detto Lino, aveva quattro fratelli che vivevano a Mirano, ma i rapporti fra di loro erano praticamente inesistenti. Gli inquirenti hanno portato via un’intera cassa contenente dei medicinali e cercheranno ora di scoprire quale sia stato quello che ha causato la morte dei tre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ASIAGO, FIGLIA 43ENNE UCCIDE I GENITORI POI SI SUICIDA

Ed ora tutti ad Asiago, in provincia di Vicenza, si domandano perché Silvia abbia compiuto quel terribile gesto, uccidere i due genitori ultraottantenni Lino e Ubaldina, per poi togliersi la vita. E’ vero, c’erano stati dei segnali in precedenza, vista che la donna di 43 anni aveva già tentato di togliersi la vita, ma nessuno si poteva immaginare che potesse addirittura arrivare ad uccidere mamma e papà somministrando loro una massiccia dose di psicofarmaci. Forse, alla fragilità psichica della stessa omicida-suicida, si era aggiunta una condizione di vita tutt’altro che idilliaca, con la 43enne che era disoccupata, non aveva lavoro, e nemmeno una vita sociale, stando per lo meno ai racconti dei vicini e dei parenti. Ed è stato proprio un famigliare a dare l’allarme, un uomo residente nel veneziano che da tre giorni stava provando a mettersi in contatto con la famiglia Marzaro ma senza riuscirci. Non ricevendo notizie ha così deciso di allarmare l’amministratore del condominio dove i tre si erano trasferiti da Mirano, che si è quindi recato sul posto con un mazzo di chiavi. Peccato però che una volta inserita la chiave nella toppa, questa risultava essere bloccata da un’altra chiave all’interno: l’amministratore ha quindi avvisato la polizia locale che ha poi effettuato la macabra scoperta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VICENZA, DUPLICE OMICIDIO-SUICIDIO AD ASIAGO

Secondo la ricostruzione più attendibile della tragedia di Asiago, Silvia Marzaro avrebbe ucciso gli anziani genitori somministrando una dose di psicofarmaci che li avrebbe fatti morire nel sonno. Poi avrebbe essa stessa ingerito gli stessi medicinali. L’ipotesi è avvalorata da un altro tentativo di suicidio, avvenuto durante l’estate da parte della donna. Il ritrovamento dei corpi è avvenuto intorno alle 15.45 di oggi, ma i coniugi e la figlia erano morti da giorni. Come riportato da Il Mattino, i due anziani coniugi sono stati trovati a letto, la figlia riversa nel corridoio. I pompieri hanno subito escluso che la causa della morte dei tre familiari fosse stata l’esalazione di ossido di carbonio da qualche stufetta o per un difetto nel riscaldamento. Con il passare delle ore, l’ipotesi più plausibile è apparsa quella di un duplice omicidio-suicidio. I Marzaro si erano trasferiti ad Asiago in pianta stabile all’inizio dello scorso anno. Avevano deciso di tagliare i ponti con la vecchia vita. Il padre era stato intermediatore immobiliare, la madre casalinga e la figlia, disoccupata, aveva sempre convissuto con i genitori. Il quotidiano parla di scarsi rapporti con il resto della famiglia: Marzaro aveva altri quattro fratelli, che vivono ancora nella cittadina veneziana. (agg. di Silvana Palazzo)



VICENZA, UCCISI DA MASSICCIA DOSE DI PSICOFARMACI

Prima avrebbe ucciso gli anziani genitori, poi si sarebbe suicidata. Questa la prima ricostruzione di quanto accaduto ad Asiago, dove tre persone sono state trovate morte nel pomeriggio di oggi. Silvia Marzaro avrebbe somministrato una dose massiccia di psicofarmaci ai genitori che sarebbero quindi morti nel sonno. La donna avrebbe poi ingerito gli stessi medicinali, trovando la morte nel corridoio della loro seconda casa di famiglia. La famiglia si era recata lì per le vacanze di Natale. A dare l’allarme il vicino di casa che da ore non aveva notizie della famiglia. Rainews riferisce che la donna avrebbe già tentato il suicidio durante l’estate. Il Nucleo investigativo dei carabinieri di Vicenza sta perlustrando ed esaminando l’alloggio alla ricerca di ulteriori tracce per avvalorare l’ipotesi investigativa. Quanto accaduto oggi in località Pennar, sull’altopiano di Asiago, ha il profilo di una tragedia familiare. (agg. di Silvana Palazzo)

VICENZA, ASIAGO: CONIUGI TROVATI MORTI IN CASA CON LA FIGLIA

Tragedia ad Asiago, dove tre persone di un unico nucleo familiare sono state trovate morte all’interno della loro abitazione, la seconda casa di famiglia. Stando alle prime informazioni, si tratterebbe di un caso di duplice omicidio e suicidio. Le vittime sono Lino Marzaro, 85 anni, la moglie Ubaldina Mantovani, 83 anni, e la figlia Silvia, di 43 anni. Quest’ultima, riporta Il Gazzettino, avrebbe ucciso i genitori, forse avvelenandoli, e poi si sarebbe tolta la vita. La tragica scoperta è stata fatta nel pomeriggio di oggi, in contrada Pennar, a poche centinaia di metri dall’omonimo caseificio. Dopo che è stato lanciato l’allarme, sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Asiago, Suem 118, polizia locale, vigili del fuoco e il pm Hans Roderich Blattner. I pompieri hanno escluso sin da subito la possibilità che il decesso dei tre familiari potesse essere causato dal monossido di carbonio.

VICENZA, LA PRIMA IPOTESI: OMICIDIO-SUICIDIO

I due anziani e la loro figlia non davano più notizie di loro e non rispondevano più alle chiamate. Per questo è scattato subito l’allarme che ha portato alla terribile scoperta oggi pomeriggio ad Asiago. Il rinvenimento dei tre corpi senza vita è avvenuto intorno alle 17.45 di oggi da parte dei vigili del fuoco, chiamati dalla polizia locale su segnalazione dei vicini, che non avevano più notizie della famiglia da qualche giorno. Al momento gli investigatori non si sbilanciano sulle ipotesi della tragedia. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la figlia avrebbe una forma di disabilità. SkyTg24 riferisce che le vittime, residenti a Mirano (Venezia), si sarebbero recate sull’Altopiano, nella loro seconda casa, per un periodo di vacanza che ha avuto un drammatico epilogo visto che i coniugi sono stati trovati morti in casa con la figlia. Sulla tragedia sono in corso indagini, ma al momento si esclude un avvelenamento da monossido di carbonio: propende l’ipotesi del duplice omicidio e suicidio.