Si chiama Mario D’Uonno il 53enne che ha aggredito la povera Simona Rocca, la 40enne di Vercelli che al momento si trova ricoverata con il 45% di ustioni su tutto il corpo. Ad aggiornare le condizioni fisiche della donna è Mario, amico da una vita della vittima, nonché il barista presso cui la stessa si reca praticamente ogni mattina per prendere cappuccio e brioche: «E’ stazionaria – dice ai microfoni di Pomeriggio 5, su Canale 5sta un po’ meglio, le bruciature più gravi le ha sulla schiena, sulle gambe e sul viso, bisogna solo aspettare e sperare. Le bruciature di terzo grado – ribadisce – sono comunque sulla schiena». Mario ci tiene ad elogiare la povera Simona: «Ci prendiamo insieme io e lei, spesso viene con Pino il marito, son sempre stati una coppia bellissima, due bravissime persone, hanno due bimbi meravigliosi. Mai vista preoccupata, sempre col sorriso, a scherzare e a parlare con chiunque, una persona solare, e lo stesso è Pino, ovunque vanno fanno compagnia». Intanto sono emerse altre dichiarazioni di D’Uonno, lo stalker aggressore che era stato raggiunto da una notifica di allontanamento, che però non è stato possibile consegnare visto che lo stesso non ha fissa dimora «E’ colpa di Simona – le sue parole – ha reso insopportabile la mia vita». D’Uonno ha aggiunto «non volevo bruciare Simona ma solo la sua auto», ma in realtà numerosi testimoni raccontano il contrario: l’uomo ha aperto la portiera della macchina e le ha gettato della benzina addosso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VERCELLI, SIMONA ROCCA BRUCIATA DALL’EX

Ennesimo caso di violenza contro le donne, questa volta a Vercelli, dove una quarantenne è stata data letteralmente alle fiamme da parte dell’ex fidanzato. Un uomo di 50 anni, che come quasi sempre accade, non accettava la fine della relazione fra i due, ha deciso di mettere in atto il suo gesto folle: prima ha picchiato davanti a tutti l’ex compagna, Simona Rocca, poi, quando i due sono saliti in auto lui l’ha speronata, obbligandola a rimanere in automobile, per poi gettarle del liquido infiammabile addosso. Gravissime ustioni per la donna, il cui corpo è bruciato al 45%, mentre l’aggressore si è recato spontaneamente presso la caserma locale dei carabinieri, ed è al momento in carcere. I due si erano lasciati a gennaio del 2018, dopo di che il 50enne aveva iniziato a perseguitare Simona fino a che lei non lo aveva denunciato a marzo dello scorso anno. Da quel mese era sparito fino a farsi rivedere poche settimane fa, quando era stato emesso un provvedimento di allontanamento da parte del giudice. Il compagno folle ha ammesso: «Ero in preda ad un raptus». L’uomo aveva perso il lavoro, faceva la guardia giurata, e ultimamente viveva in macchina. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VERCELLI, BRUCIA LA EX: USTIONI SUL 45% DEL CORPO

Sono quasi trecento le persone sfilate a Vercelli in un corteo, una fiaccolata in segno di solidarietà a Simona Rocca, la donna aggredita dall’ex fidanzato, con il quale aveva troncato da tempo e che aveva già segnalato per le minacce subite. L’uomo ha provato a darle fuoco mentre lei si trovava in auto, dopo averla anche speronata. Da un appello della pagina Facebook “Sei di Vercelli se…” è nato il corteo che ha riscosso un sorprendente riscontro di vercellesi, a testimonianza di quanto questo episodio di assurda violenza abbia colpito la comunità. Tra le persone che hanno sfilato c’erano il sindaco Maura Forte, il presidente della Provincia Carlo Riva Vercellotti e il sindaco di Borgo Vercelli, luogo dove la donna aveva abitato fino al 2010 e dove il suo aggressore, Mario D’Uonno, aveva vissuto fino al 2015. In strada anche alcune colleghe, dipendenti dell’Oviesse, ma soprattutto tanta gente comune che ha voluto dire “no” a queste orrende violenze. (agg. di Silvana Palazzo)



LEI LO AVEVA GIÀ DENUNCIATO

«Dobbiamo fare di più per impedire che quando c’è una denuncia, la vittima di minacce e di violenza venga lasciata sola», spiega l’assessore ai Diritti della Regione Piemonte, Monica Cerutti, intervenuta dopo il tragico tentato femminicidio di questa mattina a Vercelli. «In provincia di Vercelli, a breve, apriranno due nuovi centri antiviolenza, ma resta il problema di come impedire a uomini violenti di agire indisturbati fino a quando non è troppo tardi»: la donna aggredita e quasi uccisa bruciandola viva aveva infatti già denunciato precedenti violenze e minacce di quell’ex fidanzato che ora si trova arrestato con accuse gravissime. «È necessario mettere insieme i dati, che troppo spesso non sono condivisi, e trovare un modo per rendere più efficace la lotta agli uomini che maltrattano, soprattutto in presenza di denunci», rilancia ancora la Cerutti, mentre sulla pagina Facebook della Asl Vercelli è stato postato un appello in difesa delle donne «Un’altra donna, ferita nel corpo e nello spirito, stabilizzata prima di essere trasferita d’urgenza in elicottero. Le parole delle donne… quelle che non possono e non devono rimanere inascoltate. Le nostre parole che adesso sono tutte per lei perché sia più forte di tutto e possa vincere questa battaglia!».

SALVINI, “PARLAMENTO APPROVI CODICE ROSSO”

E’ in gravissime condizioni la donna di 40 anni vittima dell’ennesimo atto di violenza da parte di un uomo, precisamente il suo ex compagno, che oggi ha speronato la sua auto e le ha dato fuoco mentre si trovava all’interno. E’ sempre l’edizione torinese del quotidiano La Stampa a fornire alcuni dettagli rispetto al tentato femminicidio, soffermandosi in particolare sulle attuali condizioni della vittima. La donna, trasferita al centro grandi ustionati del Cto di Torino, ha ustioni sul 45% del corpo, il 10% di terzo grado. Ora sarebbe intubata e sedata mentre i carabinieri sono a caccia di immagini riprese dalle telecamere per poter ricostruire l’aggressione e la fase precedente, quando la donna pare sia stata anche picchiata. L’uomo si è già costituito e pare fosse stato già denunciato dall’ex. Un copione che si ripete tristemente sempre più spesso e che ha portato ad un nuovo intervento di Salvini: “Seguo personalmente il caso di Vercelli, ennesimo episodio gravissimo e indegno di violenza contro le donne. Spero che il Parlamento approvi il codice rosso per le denunce delle donne che si sentono minacciate o molestate. Mi auguro che il responsabile paghi severamente e senza sconti con il massimo della pena”, ha commentato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

DONNA GRAVISSIMA, LUI ARRESTATO

Un ennesimo orrendo caso di femminicidio per ora, si spera, non “riuscito” fino in fondo: questo è quanto avvenuto a Vercelli questa mattina quando un 50enne dopo un violento litigio avrebbe speronato l’auto della ex fidanzata nella zona del Carrefour, in piena area commerciale della città piemontese. L’ha colpita fortissima e poi ha lanciato all’interno della vettura un liquido infiammabile, dando così fuoco all’auto in pochissimi secondi. Poco prima, racconta La Stampa di Torino, i due erano usciti in strada a litigare e addirittura lui l’avrebbe picchiata senza che nessuno potesse intervenire. Non pago, evidentemente, ha dato sfogo alla sua ira nel modo più crudele: prima la colpisce dentro l’auto speronandola e poi decide di darle fuoco. Ora la 40enne di Vercelli – dipendente della Ovviesse lì nelle vicinanze – è stata trasportata d’urgenza al Cto di Torino dove è presente uno dei reparti “Grandi Ustionati” tra i più importanti d’Italia.

IL 50ENNE SI È COSTITUITO

È in condizioni gravissimi, con ustioni su gran parte del corpo e lotta – pare – tra la vita e la morte secondo le prime informazioni emerse dai colleghi di Stampa e Repubblica: pare che i due ex si fossero lasciati da tempo e la donna aveva già denunciato l’ex compagno per minacce e violenze. Non ci si immaginava però un ultimo, devastante, “finale” tragico come quello andato in scena nell’area commerciale di Vercelli sulla tangenziale ovest. Sull’intera dinamica comunque sono in corso le analisi sul posto dell’incendio con le indagini dei carabinieri che porteranno i primi risultati già nelle prossime ore: il tentato femminicidio per ora ha un unico responsabile, il 50enne ex fidanzato che pare si sia costituito subito dopo il tentato e violento omicidio.